Il nostro pubblico sta indifferentemente offline e online
Che non esista più una distinzione tra vita online e vita reale o, come si dice ultimamente, onlife, è chiaro da anni. Già nel 2012 Forbes notava come gli statunitensi non sapessero più indicare il numero di ore al giorno passate online. Questo perché ormai, anche grazie agli smartphone, l’essere connessi è ormai una condizione normale delle nostre vite professionali e personali.
Come far sì, quindi, che la promozione sui social media e in generale sui canali digitali rafforzi e integri il lavoro fatto in vigna e in cantina? Come rendere meno effimera la comunicazione di un prodotto che in realtà è molto fisico e reale, pensiamo alle degustazioni, all’enoturismo e alle visite in cantina? Tenendo sempre collegato il filo invisibile che passa dal virtuale al reale.
Come e perché comunicare il vino sulla Rete
In Social Media Wine ho approntato un vero e proprio decalogo per far sì che le degustazioni e le visite in cantina generino un volano positivo di menzioni, post, occasioni di promozione da parte di chi impiega una giornata o un weekend per conoscere da vicino un produttore e il suo territorio.
Le recensioni positive, i post spontanei, l’uso del nostro hashtag da parte dei clienti sono infatti una valuta pregiata; da una parte ci dicono che stiamo lavorando bene, dall’altra moltiplicano le occasioni di entrare in contatto con un nuovo pubblico, un nuovo target che possiamo intercettare grazie ai post e ai commenti di persone dal network diverso dal nostro.
Per ottenere questo risultato ci sono molti suggerimenti da adottare, li trovate tutti sul libro, ma il più importante si può riassumere con: Rendiamogli le cose facili. Ossia, se vogliamo che i clienti e i consumatori parlino di noi sui social media, devono essere invogliati a farlo – è pur sempre un contributo spontaneo – ma devono anche trovarlo semplice. E quindi…
Sei consigli da seguire subito per cominciare bene
- forniamo la cantina o la sala di degustazione di un Wi-Fi stabile e veloce;
- ricordiamo il nome della rete e l’eventuale password con cartelli e volantini;
- ricordiamo sempre anche i nostri account social e lo hashtag che vorremmo usassero;
- creiamo angoli belli, ben illuminati, che invogliano allo scatto di una foto, in una parola: instagrammabili;
- pensiamo a piccoli premi o contest per incentivare la pubblicazione di contenuti;
- ultimo ma non certo meno importante: creiamo esperienze di visita e degustazione gradevoli, accoglienti, ben organizzate. Altrimenti la richiesta di parlare di noi sui social potrebbe rivelarsi un boomerang.
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