Come ci si aggiorna sul lavoro? Scegliere le fonti giuste, individuare ciò che conta e anche staccare al momento giusto, per non sovraccaricarsi e cavalcare l’onda come surfisti. Abbiamo chiesto ad Alessandra Farabegoli come si fa.
Quali sono i temi nuovi che chi si occupa di email, web, social media marketing dovrebbe esplorare e studiare?
Sai che sono sempre più allergica alla ricerca della novità fine a se stessa? Sono 20 anni che faccio questo lavoro e ho visto avvicendarsi hype di ogni tipo, ciascuno con la pretesa di rivoluzionare completamente il mondo. Il consiglio che mi sento di dare sempre più spesso a chi si occupa di email, web, social media marketing è non rinchiudersi nella propria bolla di settore e trovare il tempo per esplorare e studiare temi che consentano di avere una visuale più ampia su ciò che facciamo ogni giorno:
- Studiare il marketing tout court, senza accezioni specifiche, a partire da digital.
- Imparare le metodologie del business design e design thinking, perché nessuna strategia di comunicazione può prescindere dalla conoscenza della catena di generazione del valore per i clienti e perché la comunicazione e il marketing vanno integrati in ogni momento della vita aziendale, non possono vivere come dipartimento a sé.
- Esplorare i territori della neurofisiologia e della psicologia per comprendere come funziona – e se e come sta cambiando – il nostro modo di leggere, informarci, entrare in relazione, e anche per capire come funziona l’apprendimento nelle persone e come lo si rimodella per creare sistemi automatici.
Vuoi spendere qualche parola su uno di questi?
Alcuni anni fa Maryanne Wolf col suo Proust e il calamaro mi ha letteralmente aperto gli occhi sul processo della lettura, dai meccanismi fisiologici sottostanti alle modalità di apprendimento, fino alle differenze culturali determinate da codici diversi di scrittura. Leggere è un’abilità che diamo per scontata ma non lo è affatto, anzi è estremamente recente se la rapportiamo all’intera storia dell’evoluzione umana; secondo la stessa Wolf, stiamo vivendo un punto di svolta destinato forse a cambiare nuovamente la nostra modalità di leggere, con una diminuzione della capacità di deep learning che forse avrà effetti su altre competenze – empatia, riflessività, approccio alla complessità. Questo per dire che la neurofisiologia è solo apparentemente un tema lontano dal mio ambito di attività professionale, perché il mio lavoro è mediato dalle parole e i suoi frutti – DEM e newsletter – sono oggetti che vogliono essere letti, compresi, agiti.
In che modo ti tieni aggiornata?
Ho ancora alcuni blog nel feed reader, ma ormai buona parte del mio aggiornamento arriva da alcune newsletter che selezionano per me contenuti interessanti. Ho smesso di usare Twitter per cercare materiali per informarmi, sia perché l’algoritmo non più cronologico tende a mettermi davanti agli occhi più o meno sempre le stesse cose; ogni tanto trovo qualcosa di decente grazie a segnalazioni di amici su Facebook o LinkedIn. Ci sono ottimi spunti anche nella sezione weekender di Good Morning Italia, che, fra parentesi, è la mia fonte quotidiana di aggiornamento su cosa accade in Italia e nel mondo. Ho ricominciato a leggere tanto su carta perché mi stanca meno, anche rispetto agli ebook.
C’è anche un problema di abbondanza: è impossibile leggere tutto quello che esce ogni giorno riguardo al tuo settore. Come si opera una selezione efficace?
Gran parte delle raccomandazioni che scrivevo anni fa in Sopravvivere alle informazioni su Internet sono ancora valide, anche se una percentuale sempre più alta degli strumenti e delle piattaforme che citavo sono scomparse! Come dicevo allora, via via che i contenuti aumentano, bisogna diventare sempre più esigenti e liberarsi dalla FOMO (fear of missing out). Io ho ridotto moltissimo le varie liste del tipo 10-20-60 modi per <inserire obiettivo a caso> e cerco il più possibile trattazioni esaurienti (articoli lunghi e libri).
Quanto tempo bisognerebbe riservare ogni giorno/settimana/mese all’aggiornamento personale?
Nei periodi in cui riesco a mantenere una routine regolare, cerco di limitare la lettura quotidiana, che è un diversivo formidabile rispetto al fare le cose importanti, e di riservare un paio di mezze giornate interamente alla lettura e all’imparare cose nuove. Confesso però che non sempre ci riesco, e nei periodi pieni la lettura diventa il riempitivo dei viaggi in treno (quando non ho messaggi urgenti a cui rispondere) o, peggio, viene relegata alla sera; ma non dura tanto perché poi crollo addormentata. Esclusi i presenti, quali sono i tre maestri nel tuo settore che è assolutamente indispensabile seguire? Avinash Kaushik, una voce illuminante e un’ampiezza di vedute da vertigini. Luisa Carrada, una maestra sia nella pratica della scrittura che per la serietà professionale. Gianluca Diegoli, che riesce sempre a vedere un po’ più in là degli altri.
Qual è la giusta ratio tra apprendimento da contenuti (libri, web, newsletter, courseware…) e apprendimento da comunità (forum, portali, eventi, mailing list…)?
Sono entrambe componenti essenziali della nostra crescita. Penso a tutto quello che mi ha dato in questi anni la comunità sviluppatasi intorno al Freelancecamp, in termini di metodi di lavoro, conoscenza di nuovi strumenti, ma anche storie, esperienze, confronto con settori diversi dal mio; non dico che non avrei potuto imparare le stesse cose anche da libri e articoli, ma dal confronto con le persone sono nate, in più, amicizie, esperienze e progetti comuni. Diciamo che se vuoi imparare tanto e velocemente, lo studio individuale (attraverso libri, web, corsi) è insuperabile, se vuoi mescolare le informazioni con la pratica e considerarle da numerosi punti di vista allora ti serve un bagno nelle comunità.
Ci regali un consiglio di metodo?
Camminate all’aria aperta almeno mezzora al giorno, se possibile in mezzo alla natura, anche quella urbana (un parco, un’area verde, qualcosa che riossigeni un po’ il corpo oltre che i pensieri). Credeteci o no, serve per pensare meglio e imparare meglio.
C’è chi, come te, oltre ad aggiornarsi lavora per aggiornare gli altri. Qual è la tua prossima fatica in merito? I
l 10 ottobre ci sarà l’edizione romana di Freelancecamp, la terza del 2018 dopo quelle di Marina Romea e Lecce. Ogni volta è un grande impegno ma anche una grandissima soddisfazione, perché le conoscenze che ciascuno porta si moltiplicano a contatto degli altri e cambiano le vite delle persone; quest’anno a Roma sono particolarmente contenta del fatto che ci sarete anche voi di Apogeo, quindi… a presto!
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