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Sindrome da parrucchiere

30 Ottobre 2012

Sindrome da parrucchiere

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Un personaggio controverso non sarà estradato negli USA, dove lo accusano da dieci anni di hacking di livello "extraterrestre".

Dopo più di dieci anni di battaglia legale, i giudici inglesi hanno stabilito che Gary McKinnon non dovrà fronteggiare negli Stati Uniti accuse di estrema gravità, potenzialmente foriere di sessanta-ottant’anni di prigione.

Noto anche come Solo, McKinnon è stato al centro dell’attenzione più volte dal 2001 ad oggi. Poco dopo l’11 settembre venne catturato dalla polizia britannica, su richiesta degli Stati Uniti, in quanto supposto autore di intrusioni in 92 sistemi di NASA e Pentagono, più dodici installazioni militari, per un totale di quattordici Stati americani interessati.

Come è possibile che un trasandato parrucchiere poco più che trentenne abbia causato tali danni? Quali sofisticati strumenti avrà mai utilizzato per scorrazzare indisturbato cercando informazioni su UFO e tecnologie energetiche rivoluzionarie?

Una persona in grado di operare un’intrusione simile cercherebbe in tutti i modi di evitare di essere scoperta. Invece su almeno un computer comparve un messaggio che recitava:

Il vostro sistema di sicurezza fa schifo. Sono Solo e continuerò a creare scompiglio ai massimi livelli.

A un certo punto mise fuori uso un paio di migliaia di PC in quel di Washington. Fu allora che Paul McNulty, al tempo procuratore generale degli USA, parlò del più grande attacco informatico di ogni tempo contro bersagli militari. Nonostante la sua supposta capacità e competenza, Solo non coprì le proprie tracce e venne catturato a marzo del 2002. All’epoca era un amministratore di sistemi disoccupato che passava il tempo a cercare prove dell’esistenza degli UFO. Aggiunse anche qualcosa su strumenti antigravitazionali e tecnologie energetiche avanzate che avrebbe voluto fossero rese pubbliche per il bene dell’umanità.

Durante un’intervista televisiva nel 2008 il suo comportamento suscitò l’interesse del luminare Simon Baron-Cohen, che in seguito gli diagnosticò la sindrome di Asperger, una forma di autismo. L’ossessione per gli UFO e altri aspetti quanto meno curiosi della sua personalità sarebbero quindi ben spiegati. Pare che questa malattia sia tipica di persone particolarmente intelligenti e capaci di comprendere sistemi complessi. Ed è ben noto come nel diritto penale l’infermità mentale sia motivo di non imputabilità.

La storia di McKinnon si presta ad argomentazioni più o meno fantasiose. Come è possibile che un hacker definito sofisticato e capace operi in modo così sconsiderato? Sofisticato perché accede a sistemi protetti da account privi di password? Che cosa ha scoperto, da spingere gli Stati Uniti a volerlo con tanta tenacia? Davvero merita un trattamento da terrorista di Al Qaeda?

Per fortuna i punti fermi non mancano: nessuna informazione classificata è stata violata ed i danni ipotizzati assommano ad una cifra abnorme, 800-900 mila dollari.

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