[Riproduciamo un articolo di Cole Nussbaumer Knaflic, di cui Apogeo ha pubblicato Data Storytelling, libro con tentativi di imitazione. Il post originale, how you would visualize hurricanes, è tratto dal blog storytelling with data.] Gli altri post della serie sono apparsi nel 2017 in data 19 ottobre, 26 ottobre, 8 novembre, 22 novembre, 6 dicembre, 20 dicembre e, quest’anno, il 17 gennaio.
Qualche tempo fa ho ripreso dall’Economist un grafico sugli uragani negli Stati Uniti e invitato i lettori a rielaborarlo, per dirmi che titolo avrebbero usato per descriverlo al posto dell’originale Gli uragani in America sono diventati meno frequenti. C’è voluto tempo per scegliere le sessanta migliori proposte [che presentiamo nel corso di più articoli]. Questo è il grafico originale:
I lettori hanno inviato le proposte più diverse e creative. Qui ne mostriamo una parte.
Matthew P.
Ha scelto le barre orizzontali per enfatizzare il decennio più recente:
Meike G.
Ha sottolineato Bell’esempio di come i dati possano essere usati per perorare una causa! Ecco perché ho preparato due versioni, una con lo stesso titolo (e “America” sostituita da “US”) e una per raccontare una storia diversa. Alcune decisioni di design che ho preso: cambiare l’asse x per renderlo più comprensibile; eliminare la distinzione tra categorie di uragani per mostrare solo una evoluzione di dati per grafico; eliminare le etichette dell’asse y tranne che per il primo e l’ultimo elemento della serie; via le linee di tendenza; via la griglia. Nel secondo grafico ho eliminato il decennio in corso perché, come ha dolorosamente mostrato la cronaca recente, gli uragani non si sono fermati al 2016. Però l’ho lasciato nel primo grafico in quanto è stato fatto nella versione originale e rafforza il messaggio originale.
Michelle M.
Il suo titolo sarebbe Settembre: il mese degli uragani più violenti. Come racconta, ho fatto qualche esperimento e mi sono accorta che la maggior parte degli uragani si verifica in settembre. Non una sorpresona, ma mi sono divertita comunque a rendere interessanti i dati! Michelle ha pubblicato il suo lavoro su Tableau Public.
Miguel C.
Ha creato in Excel due viste dei dati:
Mike C.
Mike (Twitter) scrive La metà superiore è quello che l’Economist voleva veramente dire; la metà inferiore è una cosa più interattiva per i suoi lettori. Il suo lavoro è consultabile su Tableau Public.
Presenteremo in altri articoli il resto delle soluzioni fornite dai lettori del blog di Cole Nussbaumer Knaflic. Se i lettori di Apogeonline vogliono cimentarsi nella sfida, possono inviarci il loro lavoro e relative considerazioni all’indirizzo [email protected]. Il dataset di partenza è scaricabile da Dropbox. Qualcuno potrebbe voler aggiungere al dataset le informazioni 2017 presenti sul sito Noaa.