[Riproduciamo un articolo di Cole Nussbaumer Knaflic, di cui Apogeo ha pubblicato Data Storytelling, libro con tentativi di imitazione. Il post originale, how you would visualize hurricanes, è tratto dal blog storytelling with data.]
[Gli altri post della serie sono apparsi in data 19 ottobre, 26 ottobre, 8 novembre e 22 novembre.]
Qualche tempo fa ho ripreso dall’Economist un grafico sugli uragani negli Stati Uniti e invitato i lettori a rielaborarlo, per dirmi che titolo avrebbero usato per descriverlo al posto dell’originale Gli uragani in America sono diventati meno frequenti. C’è voluto tempo per scegliere le sessanta migliori proposte [che presentiamo nel corso di più articoli su Apogeonline].
Questo è il grafico originale:
I lettori hanno inviato le proposte più diverse e creative. Qui ne mostriamo una parte.
Gavin M.
Gavin evidenzia una tendenza globale alla diminuzione, notando tuttavia una leggera crescita delle tempeste più gravi:
Glenn K.
Glenn mostra due visualizzazioni dei dati e commenta così:
Mostro i dati grezzi come medie mobili su periodi di dieci anni. Mentre questo introduce ritardo tra il trend effettivo e la sua visualizzazione, evidenzia una tendenza indipendente dal raggruppamento dei dati in decenni, a sua volta indipendente dalla frequenza. Mostro solo il totale e gli uragani più potenti. Mostro infine il rapporto tra uragani potenti e uragani totali, per vedere se l’intensità del fenomeno sia in aumento (non lo è, ma la frequenza totale sì).
Gregg F.
Gregg (Twitter) invia dal Regno Unito due visualizzazioni, accompagnate dalle seguenti considerazioni:
Il problema maggiore che vedo è il dataset. Gli uragani che toccano gli Stati Uniti interessano più persone, ma così si perde l’andamento totale degli uragani sull’Atlantico: se quest’ultimo cresce, aumenta anche il primo.
Includerei un grafico supplementare per mostrare come gli uragani che colpiscono gli USA lo facciano casualmente rispetto al totale degli uragani, seguendo una tipica distribuzione statistica.
Per me questi diagrammi mostrano il messaggio principale: il numero e l’intensità delle tempeste sono variabili, ma tendono ad aumentare. Da questo segue per logica che aumenti anche il numero di uragani che colpiscono gli USA.
Heather A.
Heather (Twitter) concentra l’attenzione sugli uragani più potenti:
Ivett K.
Ivett (Twitter) scrive da Budapest:
Mi sono divertita a reimmaginare questo grafico come ulteriore pretesto per leggere il tuo libro. Di passaggio, ho anche imparato molto sugli uragani.
Ivett ha raccontato sul suo blog di come ha proceduto.
[Presenteremo in altri articoli il resto delle soluzioni fornite dai lettori del blog di Cole Nussbaumer Knaflic. Se i lettori di Apogeonline vogliono cimentarsi nella sfida, possono inviarci il loro lavoro e relative considerazioni all’indirizzo [email protected]. Il dataset di partenza è scaricabile da Dropbox.]