Riproduciamo un articolo di Cole Nussbaumer Knaflic, di cui Apogeo ha pubblicato Data Storytelling, libro con tentativi di imitazione. Il post originale, the bullet graph, è tratto dal blog storytelling with data.
[Abbiamo spezzato l’articolo originale in più post per comodità di lettura. Il primo post è stato pubblicato il 30 agosto e il secondo l’8 settembre e il terzo il 13 settembre. Questo quarto articolo chiude la serie]
Questo è un guest post scritto da Bill Dean. Dopo un workshop, Bill mi ha confidato la sua affinità con i grafici a bullet. Non ne ho mai usati, anche se posso vederne il potenziale, e così ho invitato Bill a condividere la sua visione attraverso un esempio concreto. Bill è a capo di un gruppo di ingegneri e data scientist in Microsoft che permette ad altri gruppi dell’azienda di analizzare su larga scala il feedback dell’utenza e rispondere appropriatamente. Ama (e pratica) il barbecue e la visualizzazione dei dati, però non ha ancora mescolato le due discipline. Altre informazioni su Bill e il suo contatto possono essere trovate su LinkedIn oppure Twitter.
[Negli scorsi post, l’autore ha migliorato la resa di un grafico a doppia serie di barre relativo ai consumi della propria utenza idrica e ha posto le basi per una versione informativamente più ricca e commpleta.]
È il momento di Tutte le personalizzazioni ritenute opportune, colori, titolo eccetera. Una possibilità utile su Excel e altri programmi analoghi consiste nel salvare il file come modello, così che da esso si possano generare altri grafici che godranno da subito delle impostazioni fin qui applicate a mano.
Figura 15: salvare il grafico come modello giova alla riusabilità del lavoro.
Figura 16: grafico a bullet con titolo e meno affollamento informativo.
È probabile che per ogni coppia di mesi anno su anno i valori di consumo Conservative, High, e Extremely High siano diversi, così nella Figura 17 ho modificato le loro dimensioni.
Figura 17: grafico a bullet con intervalli variabili invece che fissi.
E ho aggiustato i colori con un tocco di blu.
Figura 18: grafico a bullet con una legenda cromaticamente migliorata.
In figura 19 ecco una variante ancora più blu, in omaggio al Towel Day.
Figura 19: una interpretazione ancora più blu del grafico. Con citazione annessa.
La GIF della Figura 20 mostra il procedimento seguito sino qui e dovrebbe tenere il gatto occupato, se non insegnargli a produrre grafici a bullet!
In una GIF il procedimento per trasformare un grafico banale in un racconto.
Jon Peltier ha vari consigli per chi volesse cimentarsi in grafici a bullet a orientamento verticale e orizzontale.
Grandi rigraziamenti a Bill per questo post! Per fare esercizio si può scaricare il file Excel che contiene il grafico lavorato in questo articolo.
[Questo post è il quarto e ultimo della serie derivata dall’articolo originale. Il primo post, il secondo e il terzo sono a disposizione.]