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Payperpost tra pareri e polemiche

03 Luglio 2006

Payperpost tra pareri e polemiche

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Quel che si dice in Rete. È giusto pagare un blogger perché parli bene di un'azienda? Nuovi modelli di marketing e advertising. Il caso di Tre e delle Sim bloccate. JahJah e le telefonate gratis

Hai un blog? Ti pago. Payperclick è un servizio che paga piccole somme i proprietari di un blog per parlare bene di aziende loro clienti. Ma la cosa sembra piacere poco ai blogger: Luca Conti si chiede se non dipenda dalle quote offerte, dai cinque ai dieci dollari per articolo. Ma Jason Calacanis è categorico: la moneta del web è la fiducia, e servizi come questo la mettono a rischio (post in inglese). Dario Salvelli è scettico per la scarsa credibilità che avrebbero post del genere, e Tiziano Fogliata si preoccupa anche dell’interesse che questi contenuti a pagamento potrebbero generare. Il Tao dei blog, con una buona dose di ironia, critica il servizio, e spiega perché, secondo lui, non funzionerà.

Il marketing passa per i blog. Con l’arrivo dell’estate, fervono i preparativi di campagne di buzz-marketing e di passaparola via blog. Lo strumento è innegabilmente di moda, e le aziende le provano tutte per sondare questo nuovo terreno. Matteo Balocco traccia una panoramica della situazione, e inizia a chiedersi se tutto questo non sia già un sistema vecchio.

Tre e lo sblocco della sim. Ha suscitato scalpore un articolo di Repubblica in merito allo sblocco delle sim sui cellulari Tre; secondo il quotidiano online un giudice avrebbe dichiarato la non liceità del blocco della Sim. Massimo Cavazzini spiega che non è proprio così, dato che il blocco delle schede è regolato dall’Agcom. la discussione è piuttosto centrata sulla responsabilità di chi sblocca le sim perché vengano usate con qualsiasi operatore. P@ssionemobile riporta la posizione di Tre in merito all’accaduto, e Alessandro Longo prova a tirare le fila aggiungendo il suo parere: l’ultima scelta è del cliente, il quale sa bene che, a fronte di un telefonino venduto sottocosto, avrà la limitazione del blocco della Sim.

Telefonare gratis. JahJah è un servizio di VoIP interamente web-based, che si pone come alternativa a Skype. VoIPBlog segnala che da oggi le chiamate JahJah all’interno di alcune nazioni diventano gratuite.

Vivere a Google. Vanz ha visto un video promozionale di Google che mostra come si lavora a Mountain View. E ha qualche critica da fare.

Teleconferenze 2.0. Senzavolto riflette sul futuro della videoconferenza. C’è molto movimento attorno alle tecnologie di questo tipo, pare soprattutto dalle parti di HP. Senzavolto è scettico, non ha mai visto funzionare bene le videoconferenze. Ma lo stesso spera che tra qualche anno il telelavoro possa diventare realtà.

Città e innovazione. Luca De Biase, dopo aver seguito uno studio del professor Enzo Rullani sulla natura delle città, ne riassume i punti salienti, e riflette sul rapporto tra città e innovazione.

L’advertising al tempo di Internet. Layla Pavone osserva come la pubblicità tradizionale stia perdendo i suoi effetti in un mondo in cui molte persone si informano su Internet. E immagina un mondo in cui anche l’avertising sia interamente “on demand”, costruito sul consumatore.

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