E iPhone è stato. Nel corso del Keynote di inizio anno Steve Jobs ha finalmente presentato il cellulare secondo Apple. Modelli da 4 e 8 GB, quad-band e Wi-fi, dotato di Internet, posta elettronica e lettore multimediale. Giovy lo definisce strabiliante, e anche Axell è favorevolmente impressionato. Suzukimaruti invece articola una lunga e ragionata critica su quello che non va in questo terminale, a partire dal delicato touchscreen. Giuseppe Granieri osserva come un software molto discusso sia stato il modo più efficace per seguire il Keynote, e Luca De Biase prova a capire l’impatto che un prodotto simile avrà nel mondo dei cellulari.
Daylife, l’aggregatore senza Rss. Web*.0 riassume le impressioni suscitate dal progetto Daylife, un aggregatore che pare da subito atipico. La critica più feroce è rivolta alla mancanza di feed Rss e all’impossibilità di commentare. Ma Raffaele Mastrolonardo prova a trovare del buono anche in queste apparenti mancanze.
Terapad, non solo blog. Giovy ha provato Terapad, un servizio di hosting blog con caratteristiche molto particolari. I blog si muovono in questa direzione?
Un’alternativa al WiMax? Michelangelo parla di Eolo, un’idea di NGI per portare la banda larga dove ancora non arriva alternativa al progetto WiMax.
Perché scegliere Google. Stefano Gorgoni ha deciso di utilizzare Google Reader per leggere i feed RSS, e spiega quali sono i motivi e le caratteristiche che lo hanno convinto.
Arriva Css3. Tomstardust ha scoperto che la nuova release di Internet Explorer, insieme ai browser della concorrenza, ha iniziato a supportare le specifiche Css3. Per capire l’utilità della nuova release dei fogli di stile fa qualche semplice esempio.
Live Arcade in Vista. Gamesblog commenta l’annuncio di Microsoft, che porterà uno dei più popolari servizi online per Xbox 360 anche sul suo imminente sistema operativo.
Brevetti e innovazione. Esiste davvero un legame tra i brevetti posseduti e la capacità di innovare di un’azienda? Freddyblog avanza qualche dubbio.
Amanda non è RocketBoom. Luca De Bartolo analizza il caso Rocketboom, che non ha visto sfumare il suo successo con l’addio di Amanda Congdon. Ecco perché la formula funziona.
Intrattenimento e neutralità. Stefano Quintarelli spiega come la neutralità della Rete sia condizione necessaria per alimentare il guadagno di chi distribuisce contenuti di intrattenimento.
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