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Il Wii convince (quasi) tutti

11 Dicembre 2006

Il Wii convince (quasi) tutti

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Quel che si dice in Rete. La nuova console Nintendo è disponibile in Italia. Debutta France 24. L'Inghilterra e il copyright. Come cambiano le conferenze

Arriva il Wii. La nuova console Nintendo sbarca in Italia, e va a ruba. Gamesblog racconta l’anteprima a Milano, Buraku Dream è felice dopo un acquisto rocambolesco, e Davide Casali racconta il primo impatto con Wii e con il suo innovativo controller. Nero per caso ha provato Wii sports, il gioco incluso nella confezione, e lo ha trovato un ottimo assaggio delle potenzialità della macchina. Kagliostro non è però completamente soddisfatto: la console è graficamente inferiore alle dirette concorrenti. Tommaso Tessarolo critica le scelte di Nintendo, troppo orientate alla riedizione di vecchi titoli e poco alla vera innovazione. Babox, invece, mette in guardia sui possibili pericoli di una console così “fisica”.

France 24, il punto di vista francese. Fa la sua comparsa sul satellite France 24, canale transalpino orientato alla rete e all’informazione attraverso le nuove tecnologia. Giuseppe Veltri spiega i dettagli del lancio, e Pandemia analizza il sito web dell’emittente.

L’Inghilterra discute il copyright. Massimo Mantellini commenta la recente discussione nel parlamento inglese per rivedere le leggi sul diritto d’autore. Ma tra mozioni e raccolte di firme succede qualcosa di strano, osserva Giuseppe Granieri.

Top-Ix, la conferenza nella conferenza. Mercoledì scorso si è tenuta a Torino una conferenza sull’impatto della Rete sulla società. Suzukimaruti analizza i ruoli “orizzontali” svolti dalle pause e dalla scelta di ospitare alcuni blogger per un report dal vivo. Luca Conti aggiunge a questi la non conferenza parallela tenuta via Skype dai convenuti muniti di laptop.

I problemi di Open Xml. Stefano Maffulli osserva i problemi correlati al formato aperto per la gestione dei documenti di Office. I problemi di implementazione vanificheranno tutti i buoni propositi?

Memoria troppo buona. Le persone sottoposte ad esperienze virtuali apprendono più velocemente. Il problema, osserva Freddyblog, è che spesso apprendono troppo.

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