In un periodo in cui si fa un gran parlare di farfalle, è forse il caso di dedicare un po’ di spazio ad un altro tipo di lepidottero, di ben più nobili intenti. Nel sottobosco di progetti open source sviluppati in Italia infatti “svolazza” da qualche anno un progetto davvero utile e illuminato: il Farfalla Project è un software che mira a massimizzare l’accessibilità in rete, funzionando sia sotto forma di normale pacchetto installabile sia come tecnologia cloud a disposizione dei gestori dei siti.
Come spiega il suo ideatore Andrea Mangiatordi,
è un progetto che, come la farfalla che lo identifica, ha due “ali”: da un lato, infatti, permette ad una persona che ne ha bisogno di installarlo sul proprio computer e di usarlo mentre naviga su qualunque sito; dall’altro lato, permette al possessore di un sito web di includerlo nella sua pagina e a tutte le persone che vi accedono di avere a disposizione una serie di profili di accessibilità.
Tutto nasce da un progetto di ricerca indipendente che quindi si fonda in gran parte sull’impegno e sul tempo di Andrea e di alcuni volenterosi sviluppatori che hanno voluto sposare questa causa; ma ovviamente progetti come questi hanno sempre bisogno di collaboratori (sviluppatori o anche redattori di documentazione) oppure semplicemente di persone disposte a testarlo, inviare feedback, diffonderlo. La licenza utilizzata è la GNU AfferoGPL e ciò lo rende a tutti gli effetti software libero.
Inoltre il progetto ha già fruttato al suo ideatore (meritevolmente, vorrei sottolineare) una paio di riconoscimenti di livello internazionale: il Judges Award per la Microsoft Web Accessibility Challenge 2011 durante W4A2011 e il primo premio per il concorso lanciato dalla Federal Communications Commission degli Stati Uniti e intitolato “Lifted by the Cloud: Visions of Cloud Enhanced Accessibility”.
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