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I Webmaster imparino dagli alpinisti

27 Maggio 1999

I Webmaster imparino dagli alpinisti

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Molti progettisti Web sembrano non aver mai frequentato alpinisti. Se debbono pensare a due pagine in sequenza, in cui un qualche argomento continua, variando solo il contenuto delle informazioni, questi inquieti individui progettano due pagine completamente diverse.

Non so se abbiate mai notato la differenza tra un alpinista esperto e un neofita: il primo, in vetta, è molto meno ansimante del secondo, e non solo perché è più allenato e ha meno ciccia al girovita. L’esperto soffia meno perché, salendo, ha fatto una grandissima economia di movimenti. Non un muscolo si è mosso inutilmente: mentre il neofita si agitava vorticoso e saltellante, l’esperto saliva con l’aplomb di un monaco buddista.

Molti progettisti Web sembrano non aver mai frequentato alpinisti. Se debbono pensare a due pagine in sequenza, in cui un qualche argomento continua, variando solo il contenuto delle informazioni, questi inquieti individui progettano due pagine completamente diverse.

Tanto per cominciare, cambiano tutti i colori, così tutti i file grafici che si sono appena scaricati vanno sostituiti scaricandone altri. Poi, se in pagina qualche elemento è lo stesso, ne producono una seconda versione, differente in dettagli infinitesimi, in modo che la prima – già lì tranquilla nella pancia del computer – non serva più, e sia necessario procurarsene un’altra.

Costoro ricordano una di quelle fanciulle pronte al suicidio pur di non andare al ballo due volte con lo stesso vestito. “Che si penserà di me?”, sembrano dirsi, temendo si spargano voci nefaste sull’inaridimento della loro vena creativa.

Non crederete mica che io sappia disegnare questa testata in un solo modo? E via con una testata diversa in ogni pagina. Vorreste insinuare che io conosca un solo tipo di bottone? E via con i bottoni, affinché il sito alla fine sembri una di quelle scatole che la nonna teneva insieme alla roba del cucito, ci si giocava da piccoli e non c’erano due bottoni che fossero uguali.

Gli sventurati poi mostrano spesso un aristocratico disprezzo per le regole del gioco. L’HTML, povero figlio, è un sistema ortogonale, un gran foglio a quadretti? E cosa importa. Io amo le curve, e invento un andamento sinuoso e serpentino dei colori di background, ritenendo poco creative le linee rette. Originale, e un’istruzione HTML da una riga viene sostituita da sostanziosi file d’immagini, visto che le istruzioni per slalomare curve non sono purtroppo previste.

I browser possiedono un astuto espediente chiamato “cache”, che consente di tenersi sul computer qualche file già usato, nel caso servisse poi in un’altra pagina, onde risparmiare un’altra chiamata? E cosa importa. Mica vorrete che sia dia un’impressione di déja vu?

Discutendo in proposito con amici progettisti, spesso vengo accusato di una preoccupazione moralistica e isterica per la leggerezza delle comunicazioni. È vero, mi annoio ad aspettare che il mio modem trasferisca dati. La noia diviene irritazione quando mi accorgo che ho aspettato qualcosa di assolutamente inutile, di cui avevo già un perfetto equivalente in cache, che avrei usato istantaneamente.

Lo ammetto sereno, è una motivazione sordida, egoistica, chiusa all’arte. Ma scusate, quanta “arte” mi avete fatto aspettare con quel nuovo bottone?

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