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Grandi migrazioni

04 Aprile 2012

Grandi migrazioni

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Il rapporto tra software libero e pubblica amministrazione, quando è ben concepito, va oltre la semplice questione del risparmio.

Puntualmente ci si trova a parlare della migrazione a sistemi open source nell’ambito della pubblica amministrazione. Ricordo due servizi dei programmi televisivi Le Iene e Report dedicati al caso del Comune di Rovereto; servizi che fecero scalpore perché i responsabili dell’amministrazione intervistati mostravano quanti fossero i soldi risparmiati per il solo utilizzo di OpenOffice rispetto a Microsoft Office…

Quasi sempre però si rischia di banalizzare la questione nell’ottica della semplice gratuità. È chiaro che in periodi di vacche magre come questi, il risparmio rappresenti sempre un buon argomento per smuovere le coscienze; ma chiunque abbia un po’ di esperienza sul tema della migrazione sa che un passaggio a software open source ispirato da mere ragioni di risparmio nasce già con le gambe corte e non andrà molto lontano. Basterebbe un’offerta commerciale favorevole da parte di una grande software house (ad esempio disposta a cedere un po’ di licenze gratuitamente pur di continuare a tenere all’amo il cliente) e la tentazione di compiere un passo indietro sarebbe già troppo allettante.

Ciò che dev’essere assolutamente percepito come fondamentale è invece proprio l’indipendenza dai fornitori e la massimizzazione della libertà di scelta contrattuale in fatto di assistenza e fornitura servizi. Avere sistemi informativi basati su software libero e che gestiscono file in formati standard aperti significa rendersi immuni dal cosiddetto lock-in tecnologico.

È di questi giorni la notizia del successo della migrazione compiuta dalla città di Monaco di Baviera, che con il progetto LiMux (avviato nel 2004 e giunto a compimento proprio in questi mesi) riuscirà a far migrare a sistemi open 12 mila computer (l’80% dei 15 mila totali) entro la fine del 2012. È stato il sindaco Christian Ude in persona ad annunciare la portata di questo progetto che si pone di certo come un esempio da seguire e un interessante case study. Del resto le cifre e l’importanza economica attesa non passano certo inosservate:

The current impact on the budget for the LiMux project amounts to a total of €11.7 million.

Il testo di questo articolo è sotto licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

L'autore

  • Simone Aliprandi
    Simone Aliprandi è un avvocato che si occupa di consulenza, ricerca e formazione nel campo del diritto d’autore e più in generale del diritto dell’ICT. Responsabile del progetto copyleft-italia.it, è membro del network Array e collabora come docente con alcuni istituti universitari. Ha pubblicato articoli e libri sul mondo delle tecnologie open e della cultura libera, rilasciando tutte le sue opere con licenze di tipo copyleft.

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