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Che cos’è la Licenza Multimediale della Siae

04 Maggio 1999

Che cos’è la Licenza Multimediale della Siae

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La Siae scaglia un duplice attacco per combattere il fenomeno della pirateria con la proposta di una "Licenza sperimentale" per l'utilizzo della musica su Internet e con l'introduzione di un "bollino" irriproducibile.

I danni in Italia dovuti alla pirateria, tra il settore fonografico, quello dei giochi e l’homevideo, ammontano a 1.100 miliardi. La Siae scaglia un duplice attacco per combattere il fenomeno. Con la proposta, da un lato, di una licenza sperimentale per l’utilizzo della musica su Internet e, dall’altro con l’introduzione di un “bollino”irriproducibile.

L’introduzione in Rete di nuove tecnologie digitali, in primis l’MP3, che consentono la trasmissione in forma compressa di un gran numero di dati lasciando inalterata la qualità del segnale, ha fatto di Internet il più grande negozio musicale esistente, aperto 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Lo sfruttamento della musica in Rete, sostiene la Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), è in netta espansione: la vendita dei brani musicali online costituisce oggi un giro d’affari mondiale stimato oltre 87 milioni di dollari che, nel 2005, si prevede arriverà a oltre quattro miliardi di dollari. La diffusione e il commercio della musica su Internet ha, però, comportato anche il diffondersi di attività al limite della legalità per quanto riguarda l’uso delle opere musicali ed il rispetto dei diritti d’autore.

Per questo motivo, fin dall’anno scorso, la Siae ha creato un Dipartimento Multimediale che ha dato il via a un programma per la tutela del diritto d’autore via Internet. Tra le iniziative, l’ultima in ordine di tempo, è la “Licenza sperimentale per l’utilizzazione in reti telematiche di opere musicali tutelate dalla S.I.A.E”. La licenza prevede il pagamento del corrispettivo per diritto d’autore da parte dei content provider, ovvero dei responsabili dei contenuti dei siti Internet, che diffondono e distribuiscono la musica in rete.

Consentirà, in altre parole, ai titolari dei siti che diffondono e distribuiscono musica sul Web, di ottenere l’autorizzazione necessaria, assicurando un corrispettivo agli “aventi diritto”: autori, editori, interpreti, esecutori o produttori. Il provvedimento riguarderà sia i siti commerciali sia quelli amatoriali e sarà applicato sia ai brani in formato MP3 che ai file midi.
Insomma, per vendere e diffondere musica in Internet è necessaria una specifica autorizzazione e se saranno riscontrate irregolarità, la Siae potrà anche richiedere la chiusura del sito.

Il primo accordo che usufruisce della licenza è stato siglato il 18 gennaio a Roma da Luciano Villevieille Bideri, Presidente della SIAE, e da Peter J. Hobart, Presidente della Web Music Company S.p.A., 1a società che detiene l’esclusiva per l’Italia della tecnologia Liquid Hosting Program. Dopo l’accordo con la WMC per il downloading, cioè lo scaricamento dei file musicali da Internet, la SIAE ha concluso il 19 gennaio anche il primo accordo relativo allo streaming (la diffusione che permette il semplice ascolto di file musicali) con la DCOD Network, content provider che svolge, per primo in Italia, attività di web casting, cioè la trasmissione tramite rete finalizzata alla realizzazione di un media digitale comprendente un vero e proprio juke box virtuale per l’ascolto di opere musicali, che offre la possibilità all’utente di selezionare da un archivio on-line e riascoltare on-demand i brani prescelti.

Il prossimo obiettivo dell’ufficio Multimediale sarà quello di realizzare e offrire allo stesso mercato una licenza per la tutela anche dei diritti sulle immagini, fisse e in movimento, e sui testi, e quindi anche dei diritti non musicali.

Parallelamente, sempre per arginare il fenomeno della pirateria, dallo scorso 15 aprile, la Siae ha previsto l’applicazione di un bollino su ogni supporto fonovideografico e sui videogiochi. È irriproducibile, una volta attaccato non si può rimuovere pena la distruzione; è metallizzato e perciò non fotocopiabile né scannerizzabile; il logo SIAE è stampato con inchiostro fotocromatico che permette a chiunque di riconoscere il prodotto legale semplicemente mettendo un dito sulla scritta SIAE: quando il bollino è autentico, infatti, la scritta scompare e riappare dopo pochi secondi.

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