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W3C prepara P3P, il linguaggio per difendere la privacy degli utenti Internet

07 Aprile 2000

W3C prepara P3P, il linguaggio per difendere la privacy degli utenti Internet

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Sono ancora freschi gli echi delle “rivolte” degli utenti, soprattutto americani, per l’uso improprio di loro informazioni private da parte di aziende Internet, che arriva la notizia di un nuovo …

Sono ancora freschi gli echi delle “rivolte” degli utenti, soprattutto americani, per l’uso improprio di loro informazioni private da parte di aziende Internet, che arriva la notizia di un nuovo strumento di difesa messo a punto dal consorzio W3C.

Il World Wide Web Consortium, infatti, ha terminato lo sviluppo del linguaggio P3P (Platform for Privacy Preferences Project) per aiutare gli utenti Internet a impedire che i loro dati personali siano utilizzati impropriamente.

A quanti, infatti, sarà successo di dover riempire un formulario per poter scaricare un nuovo software o iscriversi a database. Ogni volta che si compie questo rituale, esiste il pericolo che i dati segnalati (alcuni anche, come dice il nostro Garante, “sensibili”) finiscano rivenduti a terzi e utilizzati a fini commerciali.

La sola possibilità disponibile, per il momento, è di spuntare la casella dove è scritto che non si vuole dare il consenso per l’utilizzazione da parte di terzi dei dati forniti.
Insomma, si spera nella buona fede degli altri.

Il W3C sta lavorando attualmente a un nuovo linguaggio che permetterà agli utenti di controllare quali dati personali possono essere sfruttati e per quale uso.
Il nome di questo futuro standard è, come abbiamo detto, P3P e corrisponde a “progetto di piattaforma di preferenze per la vita privata”.

Ancora in corso di realizzazione, questo linguaggio ricorre a blocchi di controllo, come con l’HTML, per confrontare se il tipo di utilizzazione che ne vuole fare il sito corrisponde a quanto voluto dall’utente.

In pratica, settando il browser l’utente rende noto se è d’accordo o meno, in generale, a rendere disponibili i suoi dati a terzi.
Potrà così decidere e restringere i campi esportabili (ad esempio solo il nome e l’indirizzo) o bloccare ogni tipo di utilizzazione dei suoi dati.

Il linguaggio P3P, quindi, rende automatico il rapporto tra le richieste del mercato online e gli utenti.
Sulla realizzazione grafica dell’interfaccia ancora non si sa nulla. Di certo varierà da sito a sito, con simbolizzazioni diverse del livello di accordo, ma i parametri saranno standard.

Solo in estate verranno realizzati test di compatibilità con le soluzioni adottate da grandi società come IBM e AT&T.
Del consorzio fanno parte quasi tutte le grandi società e centri di ricerca del mondo.

Per maggiori dettagli: http://www.w3.org/P3P

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