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Venduta The WELL, madre delle comunità virtuali

08 Aprile 1999

Venduta The WELL, madre delle comunità virtuali

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Ad acquistarla è "Salon.com", quotata rivista digital-culturale dalle chiare affinità elettive. Accoppiata perfetta? I cybercomunardi ci giurano.

The WELL (http://www.well.com), la storica comunità virtuale basata a Sausalito, California, poche miglia a nord del Golden Gate di San Francisco, è stata acquistata dalla nota rivista cultural-telematica “Salon”.
La notizia – diffusa alle 7:23 di mercoledì 7 aprile, tramite la press release con cui Gail Williams, executive director di The WELL – ha aperto l’apposito topic di discussione all’interno della conferenza News.

L’annuncio ha positivamente sorpreso l’ambiente digitale locale (ma non solo), e per molti è parsa una fusione del tutto naturale. In primis perché, quando nel 1995 David Talbot ha dato vita alla rivista elettronica in quel di San Francisco, da tempo girava su The WELL e, per sua esplicita ammissione, è stato questo il modello ispiratore per table Talk, il contenitore per le discussioni online attivo su Salon. Questi stessi spazi, inoltre, sono curati e animati, tra gli altri, da veterani della comunità californiana, incluso quel Cliff Figallo che ne è stato apprezzato manager fino al 1992. E girando nelle conferenze di entrambe le entità non è affatto raro imbattersi nei medesimi “login”intenti a scambiare opinioni un po’ su tutto.

Pur sottolinenando come le due società si complementino a vicenda “in maniera superba”, il comunicato chiarisce che continueranno ad operare come strutture del tutto separate e autonome. Lo confermano anche i vari responsabili che in queste ore intervengono rapidamente nel suddetto topic di The WELL, ovviamente assai frequentato (quasi 300 interventi in poco più di 15 ore). Ciò per sgombrare il campo da qualche dubbio di fondo che pare affiorare tra innumerevoli “grida”di gioia e complimenti, insieme a questioni più o meno tecniche. Perché ancora una volta il problema è se e come conciliare spirito della community incarnato da The WELL fin dal suo sorgere nel 1985 ad opera di Stewart Brand e altri, con le evidenti esigenze di business: pur non essendo ancora in profitto, Salon ha registra 3,5 milioni di dollari di entrate per l’anno fiscale 98-99 e, quel che più conta, aspira ad entrare presto in borsa a Wall Street.

Quest’ultimo obiettivo pare essere elemento centrale dell’acquisizione, almeno nei report prontamente usciti nel pomeriggio sull’edizione online del “Wall Street Journal”e del “Washington Post”. Non a caso tra i comunardi virtuali ora c’è chi teme l’arrivo dell’advertising o di altre forme pubblicitarie dirette o indirette all’interno delle conferenze text-only (l’accesso a queste ultime via Web, tramite Well Engaged, non rientra nell’acquisizione), oppure il pericolo di entrare una scuderia a network in stile AOL. Una sorta di “exploitation”dell’aggregazione online che trova conferma nel sempre maggiore interesse a capitalizzare sul rampante trend delle cosiddette Web-communities, dalla stessa AOL a Tripod a quelle ospitate dai “portal”tipo Yahoo e Excite.

Al momento, comunque, il presidente di Salon Michael O’Donnell spiega che l’operazione non mira a “rifare il trucco a Salon”o a “far piacere a Wall Street”, tutt’altro. Anche perché appena la scorsa settimana il sito aveva messo su un make-up tutto nuovo, di forma e di sostanza, più accattivante ma sempre rigoroso per via degli stimolanti articoli su temi di cultura, società, tecnologia con firme alquanto note nel panorama statunitense, tra cui Camille Paglia, Susie Bright, Andrew Leonard. Evento forse ancor più importante, l’indirizzo sul Web ora è (http://www.salon.com) salon.com, dopo la cessione di tale domain da parte di un parrucchiere che lo deteneva da tempo, causando non pochi problemi a quanti cercavano di raggiungere la rivista (prima su salonmagazine.com). Altro fatto interessante, tutti i server stanno passando a girare su piattaforme Linux, abbandonando Windows NT.

Salon ha ricevuto il primo premio nei Webby Awards nel 1997, ’98 e ’99, oltre ad esser nominato miglior sito Web per Time nel ’96 e per Entertainment Weekly negli ultimi due anni. Ogni mese Salon.com riceve una media di 1,2 milioni di visitatori unici per un totale di 13 milioni di pagine (e 175 inserzionisti). Per The WELL, passato nel 1994 dal gruppo originario a Bruce Katz, già fondatore di Rockport Shoes e attivo imprenditore online (assai apprezzato dagli intervenuti odierni per aver tenuto insieme il tutto in questi anni, nonostante vari problemi), i numeri parlano di oltre 7.000 utenti e circa 200 conferenze attive suddivise in migliaia di topic specifici.

I dettagli finanziari dell’operazione non sono stati rivelati, ma a giudicare dall’entusiasmo dei membri della comunità virtuale nonché dei “salonistas”l’evento sembra degno dei migliori auspici. Speriamo bene.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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