L’organizzazione americana Creative Commons sta mettendo a punto un nuovo sistema che consentirà ai motori di ricerca che operano sulla Rete di individuare e segnalare agli internauti le opere dell’ingegno di dominio pubblico, cioè non soggette alla legge sul copyright, presenti online.
L’obiettivo è quello di favorire tutti coloro (fotografi, cineasti, scrittori, musicisti, web master ecc.) che vorrebbero rendere pubblico il proprio lavoro e liberarsi dai vincoli imposti dalla disciplina sul diritto d’autore vigente negli Stati Uniti.
Il progetto di Creative Commons – al quel stanno lavorando anche alcuni professori di diritto delle più famose università americane, come Stanford e Harvard – consiste nella creazione di un’applicazione Web che permetterà agli autori di opere dell’ingegno di renderle di dominio pubblico e agli utenti di Internet di fruire di tali opere senza violare le norme sul copyright.
Le leggi americane sul diritto d’autore hanno, infatti, una spiccata connotazione commerciale – che può arrivare, in alcune ipotesi, persino a privare l’autore dell’opera di ogni possibilità di influire sulla sua fruizione – e che si è ulteriormente accentuata in rapporto alla diffusione sul Web, cioè in un contesto in cui le violazioni sono sempre più frequenti e più facilmente realizzabili.
Attraverso il sistema in questione, invece – che non ha nulla a che vedere con i progetti paralleli per la diffusione del software libero, promossi da Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation e autore della GPL, General Public License – i creatori di opere potranno stabilire essi stessi le condizioni in base alle quali sarà possibile copiare modificare o diffondere il loro lavoro.
I promotori del Creative Commons hanno già raccolto la somma di un milione di dollari, per finanziare il loro progetto, e sperano di riuscire a creare, in futuro, un “santuario universale del sapere”, che consenta di riunire tutte le opere considerate patrimonio dell’umanità, sottraendole a qualunque forma di appropriazione privata.