I lavoratori europei che svolgono le proprie mansioni da casa o da uffici periferici con mezzi elettronici, potranno godere delle stesse forme di protezione assicurate ai dipendenti che lavorano presso la sede principale dell’impresa.
È quanto stabilisce l’accordo-quadro firmato nei giorni scorsi a Bruxelles dalle organizzazioni industriali e sindacali europee.
L’accordo, che in Europa interessa circa 4,5 milioni di lavoratori, mira a garantire flessibilità e sicurezza, migliorando la qualità del lavoro, attraverso il potenziamento dello sviluppo delle attività di telelavoro a livello europeo.
Prevede anche che i lavoratori dipendenti possano rifiutare di passare al telelavoro, nel caso in cui ciò non sia incluso nella descrizione dell’attività per la quale sono stati assunti, e che i datori possano rifiutare la richiesta del lavoratore di svolgere le proprie mansioni fuori dall’impresa, per via telematica.
Gli Stati membri dovranno recepire l’intesa entro tre anni, garantendo ai telelavoratori la stessa tutela di cui godono i dipendenti “tradizionali”, tenendo conto, però, delle specificità del lavoro distaccato, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, la formazione, la sicurezza e la protezione dei dati.