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UMTS contro il Wi-Fi o complementarità tra le due tecnologie?

19 Marzo 2003

UMTS contro il Wi-Fi o complementarità tra le due tecnologie?

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Per la telefonia di terza generazione o, meglio, per le telecomunicazioni di prossima generazione il campo si sta dividendo in due schieramenti: chi punta sullo sviluppo del Wi-Fi, tecnologia poco …

Per la telefonia di terza generazione o, meglio, per le telecomunicazioni di prossima generazione il campo si sta dividendo in due schieramenti: chi punta sullo sviluppo del Wi-Fi, tecnologia poco costosa e veloce di connessione senza fili a Internet e chi punta tutto sull’UMTS, il futuro immediato della telefonia cellulare.

Lo scontro, bisogna dirlo, è tutto tra addetti ai lavori e lascia fuori l’utente medio, il consumatore che poi dovrà seguire gli andamenti del mercato, anche se i protagonisti dello scontro parlano ufficialmente di puntare sulla complementarità.

Di queste due diverse visioni del futuro si è parlato al CeBIT di Hannover, dove ognuno ha potuto esprimere la propria opinione e presentare progetti.

Ad esempio, la federazione tedesca dell’economia Internet (ECO) ha svelato al salone il progetto “Greenspot”, presentata come “un’alternativa all’UMTS” e basata su una rete di “hot-spots”, spazi equipaggiati per permettere l’accesso senza fili a Internet attraverso il Wi-Fi o W-Lan.

In autunno verrà costituito un primo avvio pubblico in zone determinate, seguito da uno sviluppo crescente progressivo.

Sicuro del successo Harald Summa, capo progetto che pronostica che “l’Internet mobile pubblicizzato dall’industria dei telefoni cellulari da anni, non sarà l’UMTS ma Greenspot”, visto che permette di navigare “140 volte più veloce e per l’80 % meno caro che l’UMTS”.

Riprende il concetto la Wi-Fi Alliance, una lobby con sede negli Stati Uniti che riunisce gruppi informatici e di telecomunicazioni e che mira a una certificazione del Wi-Fi, con la voce prudente di Andrea Vocali. Secondo lui, si andrà verso una “coesistenza” delle tecnologie e invoca “un alto grado di complementarità”.

Prudente, perché conosce il grande limite della tecnologia Wi-Fi. Questa, infatti, si applica per un uso “indoor”, vista la portata limitata degli apparecchi di rilancio tra lo spazio senza fili e l’esterno.
“In media, in uno spazio aperto, una cinquantina di metri”, spiega un rappresentante della società israelo-americana Alvarion, che fabbrica soprattutto questo tipo di apparati.

Dalla sua, però, il Wi-Fi ha molti vantaggi. La velocità, una migliore risoluzione, oltre a una piattaforma che è già presente dappertutto: il computer portatile.

Risponde il versante UMTS, attraverso le parole di Kirk Allchorne, direttore del settore prodotto di Nokia Networks. Il Wi-Fi è “molto veloce e poco costoso, ma per coprire una città intera ce ne vorrebbero migliaia”. “L’UMTS ha una migliore mobilità – continua Allchorne sottolineando i vantaggi – impossibile da avere con il Wi-Fi, che non va bene se si ci si muove parecchio”.

L’utente salterebbe da hot-spot a hot-spot in modo discontinuo, fino a quando lo spazio senza fili è il veicolo nel quale si ferma, come hanno testato Lufthansa e Boeing su una aereo di linea Francoforte-Washington.

Rincarano la dose i giapponesi della NTT DoCoMo, che hanno fatto della telefonia di terza generazione un grande business.
Per loro, “il merito delle tecnologie di telefonia mobile di terza generazione è che la base può essere utilizzata dappertutto”. Soprattutto nelle zone a forte densità di popolazione, anche se riconoscono che “è sicuro che in piena campagna o in alta montagna non funzionerebbe”.

Ma le zone urbane e densamente popolate rappresentano proprio il terreno di scontro tra le due tecnologie.
Le reti UMTS si realizzano progressivamente, con una copertura basata prioritariamente sulle zone più popolate e urbanizzate. Ma questi sono gli stessi luoghi dove gli hot-spot Wi-Fi hanno vantaggio a svilupparsi.

Così, il rappresentante dalla NTT deve ammettere che “se usate l’Internet mobile solamente al bar, allora è sufficiente una W-Lan”.

Vodafone, grosso attore europeo nella telefonia mobile, invece, punta sulla complementarità delle due tecnologie.
Ad esempio, ha concluso un accordo con Lufthansa per trasformare alcuni dei suoi spazi VIP negli aeroporti in hot-spot, per assicurare “la totalità delle apparecchiature: accesso, sistemi di pagamento, hotline, ecc”.

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