Consumers Financial Privacy Act: questo il titolo formale della proposta di legge che il prossimo 3 gennaio verrà presentata al Congresso USA dal deputato repubblicano della California Sheila Kuehl. Obiettivo è dichiarare ufficialmente “invasione della privacy” la pratica sempre più comune, da parte degli istituti finanziari, di rivelare dati e informazioni personali a terze parti senza il consenso dei diretti interessati. Il disegno legislativo prevede salate multe per chi contravviene: da 25.000 a 250.000 dollari. Tutto ciò per fornire ai consumatori maggior controllo su tali diffusioni indiscriminate, “oggi che la raccolta di dati personali è divenuta così sofisticata,” come spiega la stessa Kuhel.
Le attuali leggi federali consentono la diffusione non soltanto dei dati identificativi, ma anche informazioni aggiuntive, in particolare le abitudini d’acquisto. In tal modo, si giustificano le banche, queste possono essere in grado di fornire servizi sempre più adeguati e personalizzati sulla base delle preferenze dei singoli consumatori. Ma le stesse banche possono anche avviare partnership ad hoc con compagnie di assicurazione e broker vari, incrementando così a dismisura la possibile e indifferenziata circolazione dei dati personali. Uno scenario cui la proposta in questione vorrebbe porre un chiaro limite, sperando anche nella notevole crescita di sensibilità tra il pubblico sui temi legati alla tutela della privacy. L’iniziativa parlamentare di Sheila Kuehl ha già ricevuto l’appoggio dell’Attorney General nonché di diversi businesspeople moderati dello schieramento Democratico.