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Toshiba ubriaca le batterie dei computer portatili con il metanolo

18 Marzo 2003

Toshiba ubriaca le batterie dei computer portatili con il metanolo

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Il problema rappresentato dalla durata delle batterie dei dispositivi portatili, soprattutto per i computer, è diventato cruciale in vista del previsto boom di questi dispositivi, legato allo sviluppo delle tecnologie …

Il problema rappresentato dalla durata delle batterie dei dispositivi portatili, soprattutto per i computer, è diventato cruciale in vista del previsto boom di questi dispositivi, legato allo sviluppo delle tecnologie wireless.

Toshiba, che dei computer portatili ha fatto la sua arma migliore, ha realizzato un prototipo di pila al metanolo che potrebbe essere messa in commercio già dal prossimo anno.

Questo alcool verrà venduto in cartucce ricaricabili da 50 centimetri cubici e dovrebbe dare a un computer portatile l’autonomia necessaria per funzionare in continuo per cinque ore.
L’azienda giapponese non si è limitata a trovare questa fonte alternativa di energia, ma a realizzare un contenitore che ha le stesse connessioni delle normali batterie al litio ed è, quindi, compatibile con i portatili già in commercio.

Il metanolo, famoso in Italia per essere stato usato per sofisticare il vino, è un alcol con molecola molto semplice (CH3OH, pericoloso se ingerito). Può essere scisso in anidride carbonica e acqua in un processo che produce energia utilizzabile.
Il suo potere energetico, infatti, è già utilizzato su alcuni veicoli e viene studiato come sostituto “pulito” del petrolio.

Per questo prototipo di batteria, Toshiba ha già in mente sviluppi che porterebbero l’autonomia a 10 ore e di realizzare, usando la stessa tecnologia, batterie per alimentare apparecchi più piccoli, come PDA o telefoni cellulari.

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