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The Great Rock’n Roll Printer Swindle

19 Ottobre 2004

The Great Rock’n Roll Printer Swindle

di

Storia di come le case produttrici di stampanti ink-jet spremono i consumatori e su come proteggerci da questi abusi

I Sex Pistols non c’entrano

Ma mi hanno fornito un buon titolo. Io non voglio criminalizzare nessuno, ma certe pratiche di marketing le trovo deprecabili, e per questo mi viene da scriverne. La più eclatante che mi è capitato di analizzare è quella delle case produttrici di stampanti. Ecco il resoconto

Non è tutto fango quello che è opaco

Oddio, non riesco a dare tutti i torti alle case del settore elettronico: dopo la corsa all’oro di fine anni ’90 (quella che ha creato i nuovi Creso; finita, ma che stava finendo comunque tra i fumi del 9/11) riprendere a produrre utili è grigia. Quindi difendersi ad ogni costo dalla crisi è la parola d’ordine. Capisco il problema e non ce la faccio a criticare. Ma mi sento un po’ preso in giro se pago per una cartuccina d’inchiostro (fatta di plastica e 10ml d’inchiostro) che mi durerà, sì e no, una settimana, la metà del prezzo che è costata la stampante stessa.

Non è vero, è la tecnologia che è scesa di prezzo!

Questo sì. Perlomeno qui negli Usa, la tecnologia costa poco. Non pochissimo e non tutto, ma i prezzi sono molto bassi. Chissà come fanno in Cina a produrre a prezzi così bassi. Tirano la cinghia e non si preoccupano dell’ambiente; questa una delle possibili risposte, ma ne parliamo poi in altra sede.
Con poco più di $300 si prende un computer neanche tanto male, con sufficiente HD, addirittura il monitor! E con meno di un centinaio di $$ si prende pure una stampante. Wow! 1.200 e più DPI, sei colori, ma che vogliamo di più? Ma poi arrivano le sorprese: perché l’inchiostro è così caro se tutto costa così poco?

Facciamo qualche paragone

Epson: a parer mio la miglior qualità di stampa.
Stampanti base a $70/100, $60 per fare il pieno d’inchiostro.
Fascia media da $100 a $200 con il pieno di $79.
Poi abbiamo la qualità WOW!, con 8 colori, ecc.: un pieno viene a fare $112. Cartucce separate finalmente per qualità media e alta.

Canon: la migliore qualità/prezzo. Cartucce d’inchiostro separate (ma la tendenza pare stia per finire).
Modelli base da $50 a $100, con 2 cartucce nero + 3 colori. Mediamente costa $25/50 per fare il pieno.
Quelle di una fascia più alta hanno di nuovo le cartucce separate, e qui con $62/72 ci si rimette in pista.

HP: stampantine per gente normale da $40 a $80 con il pieno-inchiostro fisso sui $40.
Per le stampanti di fascia più alta ne spendiamo tranquillamente $50/70, ma anche la qualità sale.

In tutti questi casi stiamo parlando di cartucce con un contenuto d’inchiostro minimo (7-10- max 17ml), per ovvi motivi, peso, spazio, ma che proprio per questo non possono durare molto a lungo.

Da considerare ovviamente quello che è il costo/pagina offerto dalle case.
In genere si parla di $0.025/0.030 per pagina. Questo sempre considerando un’area coperta (se non vado errato) di non oltre il 5%; quindi testo scritto e solo quello, in pratica, e il fatto che nella stramaggioranza dei casi, con le cartucce composte da vari colori, appena stampo un paio di foto con troppo cielo mi trovo poi che mi finisce il blu in quanto di altri colori ne ho ancora parecchio … e lì mi tocca comprare una cartuccia nuova.

Ma cosa è giusto? Vogliamo tutto gratis allora?

Bene, non diciamo che l’inchiostro deve necessariamente costare niente, ma una certa proporzione logica con l’utilizzo pare pure doverosa, visto che l’inchiostro non è fatto d’oro, alla fin fine.
Il problema ovviamente non va a toccare chi la stampante la usa pochissimo. Ma chi ne fa un uso normale, se segue la prassi di comprarsi le cartucce, in capo a pochi mesi si accorge di spendere veramente un capitale, più di quanto dovrebbe.

Ricordo quando ancora ero ingenuo, che nel ’96 ero arrivato ad un costo mensile di $35 di inchiostro, ed allora era ancora economico! Oggigiorno spenderei il doppio come minimo.
Poi ho cominciato a siringare, e lì mi si è aperto un mondo.

Fatti una pera oggi, una domani e i soldini li metti da parte

La mia stampante ha cominciato a farsi con le siringhe verso inizio ’97. Lo stress di comprare le cartucce era troppo. Dovevo prendere il treno fino al WTC (World Trade Center, New York) per andare in uno dei negozietti lì vicino, perché già a quei tempi comprare le cartucce d’inchiostro nei negozi vicino a casa era parecchio più caro. Andavo là e facevo scorta. Poi navigando in Internet ho trovato chi mi poteva fornire inchiostro e siringhe. Diceva: non ti preoccupare, smetti quando vuoi. Io non ho più smesso.

Ma torniamo a noi. Quanto più i prezzi delle cartucce “originali” salgono, tanto più il mercato parallelo cresce: eBay, cartucce remanufactured, inchiostri in bottiglietta che vengono siringati nella cartuccia originale quando si svuota, basta averne una già usata e vai liscio. Non tutte le cartucce si prestano, però. Canon alla grande, HP pure, Epson proprio no, io l’ho fatto per un certo tempo, ma con risultati non tanto buoni e le dita perennemente macchiate d’inchiostro.

E per i professionisti: continuous flow system

È il sistema che ho installato io. Niente di tecnologicamente complesso, tutt’altro, solo buona vecchia tecnologia meccanica e idraulica: una cartuccia, identica all’originale, in cui, in corrispondenza di ogni colore, esce un tubicino che va direttamente dentro alla sua bottiglietta. Una specie di biberon per la stampante. Sei colori, sei tubicini uniti in un nastro, lo stesso sistema dei plotter professionali, quelli che stampano i poster. Solo più in piccolo. Niente più cartuccia da cambiare, quando si abbassa il livello dell’inchiostro nella bottiglia se ne aggiunge, la stampante funziona sempre bene, gli inchiostri sono di qualità ottima, anche se non buoni come quelli originali. Costo per copia ridicolo.

Io stampo di tutto e di più (fonte: RAI1), e ho un pusher di fiducia, a cui oggi ho ordinato un set completo di inchiostri per la mia Epson vecchierella, e con quelli vado avanti almeno un altro anno. $48.00 più spedizione. Il costo di 3 cartucce, forse neanche.

Questi i maggiori produttori:
Inksupply.com (quello mio di fiducia), Permajet.com, Inkflow.com, Colorbat.com (il fai da te del sistema, molto interessanti le spiegazioni). A dimostrazione che il problema è sentito, ci sono pure software per aiutarvi a risparmiare. Presso Inksaver.com troverete un software per consumare meno inchiostro con la vostra stampante. Servirà? Oppure con Fineprint.com potrete stampare più pagine sullo stesso foglio, o meglio ancora passare tutto in PDF!

E le case produttrici, come si difendono?

Contro gli hacker/siringatori di cartucce stampanti le case produttrici si comportano più o meno come certi stati se la cavano con le imposte: non riuscendo a prenderle da tutti, le fanno strapagare agli “onesti” che le pagano. Evidentemente, la quantità di gente che si industria al “cartuccia fai-da-te” non è ancora sufficientemente alta, e la maggioranza continua a farsi spremere 20-35 $$ per 8-12ml di liquido colorato.

Ovviamente, dall’altro lato della barricata abbiamo una miriade di aziende, più o meno serie, che vendono inchiostri “compatibili con tutte le marche” ecc. ecc. E questo per certi versi aiuta il mercato della cartuccia originale, in quanto gli inchiostri per varie marche di stampanti non sono e non possono essere compatibili! Le varie case hanno sviluppato diverse tecnologie per la stampa, la Canon usa il calore, la Epson l’elettricità, l’HP non so, ma di sicuro non possono essere così compatibili, a momenti non lo sono neanche nelle macchine dello stesso produttore! Ma ci sono anche aziende serie che preparano inchiostri adatti per ogni singolo modello, e qui si comincia a ragionare.

Le case madri usano anche la paura dell’utente come arma. The terror: “La tua stampante non funzionerà più se usi inchiostri non originali… la garanzia non sarà più valida se usi prodotti non originali… D’altronde ognuno si protegge come può, non posso dare loro completamente torto. La crisi è dura nel settore. E ci sono pure i sistemi di attacco delle case: molti, troppi cicli di pulizia testina. Saranno tutti giustificati?

E la tecnologia aiuta: oggi mi sono trovato a pianificare il siringamento di una cartuccia HP per il suocero. Bene, Big Brother lì ha colpito per benino: ogni cartuccia ha un chip con un codice, se la macchina legge che togli e reinserisci la cartuccia con lo stesso codice, non la accetta! A questo punto siamo arrivati! Computer libero per tutti! Ce n’est q’un debut, continuons … (pausa) le combat!

Basta, questa roba mi fa male

Ah, per finire vi passo un pettegolezzo avuto di prima mano da una persona che ha lavorato molti anni presso una casa che costruisce anche stampanti: sembra che detta casa abbia subito una causa legale perché pareva vendesse le sue stampanti con le cartucce mezze vuote. E ha perso la causa. Pettegolezzo non confermato, perché non ho trovato niente sul Web che ne parli. La fonte mi è sembrata affidabile, ma prendetela solo come una curiosità. Fatto sta che vagando per newsgroup ho trovato altri riferimenti a chi si è portato a casa la stampante nuova e prima di quanto si aspettassero, sorpresa! finito l’inchiostro. Io non commento. E non stampate l’articolo per leggerlo, please, leggetevelo sullo schermo, stampare costa.

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