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Texas: guerra tra democratici e repubblicani sul Web

22 Febbraio 2002

Texas: guerra tra democratici e repubblicani sul Web

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In Texas il 2002 è un anno di sfide elettorali tra democratici e repubblicani che storicamente hanno in mano lo Stato.In questo quadro entra prepotentemente in campo lo scandalo Enron …

In Texas il 2002 è un anno di sfide elettorali tra democratici e repubblicani che storicamente hanno in mano lo Stato.
In questo quadro entra prepotentemente in campo lo scandalo Enron e le implicazioni del partito del presidente Bush.

Gli strateghi del Partito Democratico del Texas hanno pensato di realizzare un sito inusuale, dove si chiede ai politici del Partito Repubblicano al potere nello Stato di rendere conto dei contributi versati dalla Enron alle loro casse elettorali.

I democratici picchiano duro già dal nome del sito “enronownsthegop.com”, ovvero “il Gop appartiene alla Enron” dove GOP sta per Grand Old Party, soprannome del Partito Repubblicano.

Particolare è anche il logo, dove la “e” di “Republican Party” è sostituita con il logo della Enron.

In home page campeggia, sulla destra, una fascia sulla quale vengono riportate le foto e i nomi dei politici repubblicani e la somma che questi avrebbero incassato dalla Enron.
Inoltre, un link porta a una pagina dove si trovano gli indirizzi di posta elettronica degli esponenti di spicco del partito al potere in Texas (indirizzi governativi) e un fac-simile di lettera da inviargli.

Nella lettera gli si chiede di restituire i soldi alla Enron o di versarli in un fondo speciale istituito a favore degli impiegati dell’azienda licenziati e senza lavoro, dopo il crack.

Il Partito Repubblicano non ha esitato a farsi sentire e adesso minaccia querele.
Attraverso uno studio legale i repubblicani esigono il ritiro immediato dei logo e dei simboli affiancati al partito.

I creatori del sito rifiutano categoricamente di modificare anche solo un capello e si appellano alla legge che consente l’uso di marchi commerciali per l’uso di parodia.
Inoltre, chiedono l’applicazione del primo emendamento della Costituzione americana che salvaguarda il diritto alla libera espressione.

Quest’anno, dicevamo all’inizio, gli elettori texani dovranno scegliere il governatore, un senatore e 32 componenti la Camera dei rappresentanti.
È chiaro quindi che questo sito fa parte dell’arsenale che i democratici useranno per scalzare i repubblicani dal Texas, dando così un brutto colpo a Bush che ne è stato il governatore.

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