In Svizzera, in alcuni cantoni, i cittadini si riuniscono ancora nella piazza centrale una volta l’anno per votare ad alzata di mano. In uno stato federale che ha ancora queste tradizioni di democrazia, il voto elettronico sta rapidamente prendendo piede e integra le altre forme di espressione di voto.
Il primo esperimento in Svizzera (uno dei primi al mondo, come dice l’agenzia svizzera ATS) è stato realizzato ad Anières, nella Repubblica e Cantone di Ginevra, dove i cittadini erano chiamati ad esprimersi se autorizzare o meno un credito municipale per la ristrutturazione di un immobile.
Il voto via Internet è stato “un vero plebiscito”, come ha dichiarato il cancelliere che ha la responsabilità del progetto di voto elettronico. Hanno votato via Internet 323 persone, mentre 370 hanno preferito votare per corrispondenza e solo 48 sono andati fisicamente alle urne a depositare la scheda.
L’urna virtuale è stata aperta domenica mattina attraverso l’uso di chiavi elettroniche, alla presenza di rappresentanti dei partiti. Lo spoglio è durato meno di due minuti e il sito non ha avuto attacchi o intrusioni.
Unici intoppi, l’impossibilità di voto per quattro persone, dovuto a errori nel database dell’Ufficio cantonale della popolazione o perché non avevano il materiale adeguato.
Secondo le statistiche rilevate dai coordinatori del progetto, il voto elettronico ha incontrato i favori soprattutto dei cittadini di 60 anni e oltre. Loro, infatti, sono stati leggermente più numerosi rispetto agli adulti più giovani. Il 62 % dei cittadini interpellati, poi, ha dichiarato che utilizzerà sistematicamente il voto via Internet quando questo sarà generalizzato.
“La comodità è la parola chiave della procedura di voto”, è scritto nel documento di presentazione del progetto del cantone elvetico, soprattutto perché i cittadini sono chiamati alle urne in media 4 o 5 volte l’anno, se non di più.
A Ginevra, ad esempio, il voto postale è utilizzato da circa il 95 % degli elettori. Cosa che ha permesso di aumentare la partecipazione al voto di circa il 20 % in dieci anni.
Secondo il titolare del progetto, la democrazia diretta si presta al voto via Internet, anche perché il 55 % della popolazione elvetica ha accesso alla rete. Poi, ben 580 mila cittadini vivono all’estero ed importante che possano disporre di un sistema di voto efficace e semplice. Cosa che vale anche per tutti i cittadini con handicap che vivono in Svizzera.
Il ragionamento che ha portato alla scelta di realizzare meccanismi di voto elettronico nel cantone, risiedono anche nella necessità di “difendere l’autonomia del servizio pubblico”, come scritto nel documento.
“Se gli Stati non investiranno ancora nella definizione di norme, di standard tecnici e di applicazioni di amministrazioni online – è scritto nel documento sul sito del cantone ginevrino – si ritroveranno entro qualche anno di fronte a un mercato chiuso nel quale saranno semplici clienti…”.
“Partecipare agli sviluppi tecnici – continua il documento – contribuisce a difendere l’autonomia del settore pubblico, la trasparenza e i particolarismi nelle procedure di voto, in una parola l’interesse dei cittadini”.
Se volete saperne di più andate sul sito del Cantone di Ginevra.