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Standard per l’e-Learning

25 Gennaio 2001

Standard per l’e-Learning

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La Federazione Americana degli Insegnanti rende pubblico il suo rapporto sull’educazione online e chiede di stabilire standard di qualità per tutti gli istituti che dispensano corsi su Internet. Una cosa …

La Federazione Americana degli Insegnanti rende pubblico il suo rapporto sull’educazione online e chiede di stabilire standard di qualità per tutti gli istituti che dispensano corsi su Internet.

Una cosa che farà sorridere gli italiani, alle prese con un sistema scolastico – vuoi per chi ci opera, vuoi per i grandi ritardi che si porta dietro – preistorico e che ancora deve trovare un assetto stabile nel paese, fermo alle discussioni sul finanziamento alla scuola privata.

Negli Stati Uniti, invece, grazie anche allo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione, voluto dal governo, Internet è sempre più utilizzata come veicolo di formazione.

Per questo, la Web-based Education Commission (guidata dall’ex segretario di stato all’Educazione, William J. Bennett) aveva pubblicato uno studio sull’apporto di Internet all’insegnamento, nel quale aveva indicato la realizzazione di standard per assicurare la validità dei diplomi.

Appoggiandosi a questo rapporto, la Federazione Americana degli Insegnanti (AFT) ha stabilito una lista di “standard di qualità” per gli istituti di insegnamento online.

Uno studio condotto dalla stessa AFT, aveva rivelato che i professori entusiasti per l’esperienza-test di insegnamento a distanza, dichiaravano che solo il 50% dei corsi può essere insegnato online.

Inoltre, i professori sembrano scettici riguardo alla possibilità di svolgere un regolare cursus scolastico online. “La formazione a distanza è un’ottima opzione per corsi particolari – spiegano – ma non per un programma intero”.

L’e-Learning è più difficile da controllare e gli imbrogli possono essere numerosi.

Malgrado questi elementi di scetticismo nel corpo docente americano, il 70% degli istituti scolastici americani propone corsi online, rilasciando diplomi che, poi, non sono riconosciuti nel mercato del lavoro.

Per evitare questi problemi, l’AFT pubblica una “Guida della buona pratica”.

Secondo questa guida, gli studenti non devono contare unicamente su corsi online per la loro formazione, ma cercare di mantenere un contatto con i docenti mentre, dall’altro lato, bisogna cercare di rendere possibili le attività di ricerca, attuare una rigorosa valutazione delle conoscenze acquisite e affiancare corsi “reali” ai programmi di insegnamento superiore.

Questa guida, comunque, non è destinata a rimanere un elenco di buoni consigli.
Infatti, l’AFT ha annunciato di aver intrapreso un’azione presso molte università e licei per realizzare questi standard di qualità nei loro corsi di e-Learning.

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