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Sorpasso storico: più donne sul Web

11 Ottobre 2000

Sorpasso storico: più donne sul Web

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Secondo IDC è stato il commercio elettronico il motore di questo rovesciamento demografico. L’utente Internet è maschio, trentenne, con un buon lavoro e un alta scolarizzazione: quante volte abbiamo sentito …

Secondo IDC è stato il commercio elettronico il motore di questo rovesciamento demografico.

L’utente Internet è maschio, trentenne, con un buon lavoro e un alta scolarizzazione: quante volte abbiamo sentito questa descrizione del navigatore tipo? Ebbene oggi cambiano le carte in tavola e secondo IDC è stata l’introduzione dell’e-commerce e dello shopping on line a determinare questo cambiamento.

Nel mese di agosto le donne sono diventante la maggioranza dei navigatori Internet negli Stati Uniti, per la prima volta nella storia della Rete: notiziona per tutti gli imprenditori e gli inserzionisti del Web, che tutto vorrebbero sapere sui loro corteggiati users.

Gli operatori del marketing non si accontentano certo di conoscere il sesso dei navigatori, ma è comunque una base utile da cui partire. E secondo IDC deve essere davvero solo una base, perché i siti di e-commerce di successo sono quelli in grado di analizzare i comportamenti invece di definire i loro target in base a parametri demografici. Secondo Barry Parr di IDC, infatti, esperienze come Woman.com, iVillage, ecc, non stanno registrando il successo sperato proprio a causa di questo errore, figlio di una visione vecchia del marketing.

Tra l’altro lavorare sui comportamenti e sulle tendenze è certamente molto più efficace anche perché la percentuale di persone che dichiara di aver mentito su Internet di fronte alla richiesta di inserire i propri dati personali continua ad essere sorprendente (sorprendente si fa per dire, dal momento che lo abbiamo fatto tutti almeno una volta…). Solo il 48,9% dichiara di non aver mai mentito registrandosi a un sito, il 24% mente una volta su quattro, il 7% una volta su due, e il resto non dice praticamente mai la verità (5% + 6.2%). A questo proposito si vedano le interessanti indagini del Graphical, Visualization & Usability Center che, in collaborazione con il W3C, conduce dal 1994 survey ad ampio raggio su decine di migliaia di utenti Internet. (http://www.gvu.gatech.edu/user_surveys/)

Le critiche ai siti caratterizzati demograficamente (età, sesso, ecc) non negano che le persone siano attratte da questi luoghi virtuali che, al contrario, stanno avendo molto successo in termini di visitatori. Tuttavia, questi siti sono mete per chi cerca contenuti, confronto, consigli e, a quanto pare, non per lo shopping on line. Come sottolinea IDC l’e-commerce non sta funzionando in questi modelli di business.

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