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Smau 2002: l’impronta ecologica

09 Ottobre 2002

Smau 2002: l’impronta ecologica

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Smau e WWF Italia lanciano, in occasione della manifestazione milanese, un "percorso" tra le aziende amiche dell'ambiente.

L’ambiente lascia il segno. A Smau 2002 la prevenzione, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile; i prodotti ecologicamente compatibili, sono di casa. Smau, ICT e ambiente è il percorso ambiente, voluto da Smau e dal WWF Italia partirà dal Green Point situato nel padiglione 17 ed attraverserà tutti gli stand nei quali le aziende espositrici segnalano prodotti e progetti “amici dell’ambiente”. Le “impronte ecologiche” di Smau identificano non solo un percorso tra stand, imprese e prodotti “verdi”, ma anche un ponte verso l’edizione di Smau 2003 che vedrà la nascita di un’area tutta dedicata all’impegno ambientale delle aziende. Il progetto valorizza gli investimenti in compatibilità ambientale e sostenibilità dei processi e dei prodotti che, sempre più, rappresentano elemento di qualità e competitività per le aziende.

Per approfondire e confrontarsi sui temi della sostenibilità dello sviluppo tecnologico, lunedì 28 ottobre, si terrà il convegno dal titolo L’ecologia alla velocità della luce. L’incontro sarà l’occasione per presentare il dossier del WWF internazionale “Internet, tecnologie digitali e compatibilità ambientale” e l’abstract del Rapporto EITO 2002 sulla “sostenibilità ambientale e sociale dell’ICT”.

Dai due dossier emergono alcuni aspetti critici dovuti all’impatto della diffusione dell’ICT sull’ambiente.:

  • In media, la produzione di chip per computer richiede 45,46 litri di acqua utilizzata principalmente per lavarli. Una fabbrica di chip negli Stati Uniti usa tra 4.5 a 13.5 milioni di litri di acqua al giorno.
  • La produzione di un personal computer, includendo il materiale di produzione (fabbricazione e distribuzione), conduce all’emissione di 0.19 tonnellate di gas serra, di 36 kg di rifiuti e richiede 3.6 GJ di energia.
  • La penetrazione del PC in Europa è attualmente circa del 40%, l’utilizzo del computer in termini assoluti è chiaramente “resource-intensive”.
  • L’uso di Internet costituisce l’8% della domanda energetica degli Stati Uniti.

Ma al tempo stesso altri studi segnalano il contributo ambientale positivo e le enormi potenzialità dell’ICT “amico dell’ambiente”:

  • Il “processo di dematerializzazione”, cioè attraverso la riduzione nella quantità di risorse naturali impiegate richieste a supporto dell’attività umana.
  • Lo “shopping da casa” attraverso Internet dovrebbe ridurre il bisogno dei consumatori di fare continui spostamenti in macchina.
  • Il telelavoro ha mostrato una riduzione significativa dei km percorsi per lavoro. Un’azienda svedese con 200 dipendenti è riuscita ad ottenere una riduzione di 74.000 Km all’anno nei viaggi casa-lavoro. Una delle più grosse aziende europee di telecomunicazioni, attualmente ha 4.000 “lavoratori a casa” che nel loro insieme risparmiano circa 12,5 milioni di miglia di viaggi pendolari all’anno, l’equivalente di 1.000 tonnellate di anidride carbonica in meno. Attualmente la percentuale di lavoratori in Europa che utilizza telelavoro è del 5,6%.
  • La combinazione del GPS (Global Positioning Satellite), delle radio comunicazioni e di Internet, hanno portato nel “car-system” alla tecnologia dell’Intelligent Traffic Guidance System (ITGS). L’ITGS ha dimostrato di ridurre il tempo di viaggio nelle ore di punta del 50% rispetto ai sistemi tradizionali.
  • Uno studio afferma che mentre la crescita del PIL negli Stati Uniti è da sempre correlata alla crescita della domanda di energia, mentre l’economia americana cresce dell’8%, la domanda di energia cresce solo del 1%. La discrepanza è attribuita ai cambiamenti strutturali creati nel Paese dall’aumento dell’uso di ICT.
  • La tecnologia utilizzata per i file MP3 può portare ad una minore produzione di CD.

L'autore

  • Redazione Apogeonline
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