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Scampoli e liquidazioni sul web: nuovo super-trend?

16 Febbraio 2001

Scampoli e liquidazioni sul web: nuovo super-trend?

di

Merce super-scontata e buoni affari online per i consumatori USA

Chiudono gli e-tailer? In crisi le dot-com? Niente paura, sul web la creatività è di rigore, con annessi nuovi spazi (e guadagni) per chi ama il rischio e ha il fiuto giusto. Il nuovo trend riguarda l’ascesa di parecchi siti che offrono merce di vario tipo acquistata in giro a prezzi stracciati e riproposta ai consumatori a tariffe scontate e sempre concorrenziali. Non solo la versione online dei classici scampoli di fine stagione, neppure soltanto libri e CD a metà prezzo già visti sul web. Meglio, un’ondata di buoni affari alla portata degli utenti (almeno quelli statunitensi) a conferma di una tendenza che potrebbe far risalire le azioni e la sfiducia accumulate negli ultimi tempi dalla new economy.

Da qualche settimana Amazon offre un’apposita sezione (chiamata Outlet) con numerosi articoli a prezzi ridotti, da scegliere tra la quindicina le categorie attualmente incluse. Si va dai computer e video games agli elettrodomestici, dall’informatica a libri e musica, con riduzioni tra il 40 e il 70 per cento sul prezzo ufficiale. L’altro gigante eBay ha aperto l’unità Half.com per la vendita di prodotti usati a prezzi da bancarella, limitandosi almeno per ora ad articoli di ampio consumo quali videocassette, libri e CD: tra questi ultimi se ne trovano alcuni anche a meno di un dollaro. C’è poi ReturnBuy.com che accetta merce rimandata ai grossisti dagli acquirenti per qualche minimo difetto e la commercia su siti di aste pubbliche, primariamente tramite eBay. Mentre Overstock.com acquista e rivende prodotti vari da siti falliti, quali abbigliamento sportivo da Gear.com o gioielli da Miadora.com. E SmartBargains.com compra l’inventario in eccesso di vari produttori per poi rivenderlo online al 30-80 per cento in meno dei comuni rivenditori-web.

L’elenco non si ferma ovviamente qui, ma vale la pena di notare alcune cifre. Il presidente di SmartBargains dichiara che nel primo mese di attività gli incassi avevano raggiunto quota 200.000 dollari. Conferma MediaMetrix: a ridosso di Natale, il sito aveva visto triplicarsi le visite quotidiane, superando le 170.000 hit al giorno. Sempre a dicembre Overstock, che va aggressivamente puntando i rimasugli delle dot-com fallite, riportava entrate lorde per 9,3 milioni di dollari, oltre il doppio di quelle registrate ad ottobre (3,9 milioni). E gli esperti scommettono sul successo di tale tendenza, che al momento va dimostrandosi economicamente promettente sia per i liquidatori online sia ovviamente per i consumatori. Ad esempio, la stessa Overstock è riuscita ad aggiudicarsi l’eccesso di magazzino di ToyTime.com, valore 12 milioni, per soli 3,7 milioni in contanti. Grazie a simili manovre, i prezzi proposti poi al pubblico sono risultati ridotti in media del 57 per centro rispetto a quelli originali, mentre lo scorso anno l’azienda ha speso circa 8 milioni di dollari in pubblicità, cifra non eccessiva, preferendo affidarsi soprattutto a provate tecniche come il passaparola, stavolta diffuso via chat room ed email.

È però vitale, suggeriscono i più scafati sul web, che gli utenti si dotino degli adeguati strumenti di navigazione e di ricerca – oltre che della necessaria dose di pazienza. Si tratta intanto di ricorrere a siti quali mySimon.com in grado di scandagliare il web e comparare immediatamente i prezzi richiesti per il medesimo articolo. Ma anche di curiosare nelle versioni online dei grandi magazzini, un po’ come si farebbe negli scaffali dei negozi reali. O anche raggiungere i siti dei fabbricanti, sempre più propensi a lanciare qualche buona offerta. Altra risorsa assai utile, le aste online, da eBay in poi, comunque ricche di curiosità e sorprese un po’ per ogni palato. Il tutto senza dimenticare come la ricerca all’affare possa riguardare e/o includere altri optional comunque interessanti: riduzioni sulle spedizioni, due articoli al prezzo di uno, pacchetti regalo o promozionali e soprattutto la tipica assenza di balzelli, argomento sempre vitale nell’acquisto via Internet. Insomma, il classico scenario degli scampoli dei negozi tradizionali con l’aggiunta di quei piccoli grandi vantaggi cui ci ha abituati l’e-commerce.

Come per il per la rapida salita e discesa delle dot-com occorre però chiedersi: durerà? e quanto? avremo forse anche qui il pescecane di turno stile Amazon? e con quali reali vantaggi per i singoli utenti? Difficile rispondere, visto il trend relativamente giovane. È però un fatto che la faccenda piaccia non poco ai consumatori statunitensi. Alcuni dei quali amano alla follia lanciarsi alla ricerca dell’affare tra i moltissimi articoli a prezzi ridotti disponibili sul web odierno. C’è chi ha acquistato un intero set di articoli da bagno al 50 per cento dei prezzi ufficiali. E non è difficile trovare un’autentica maglietta Polo in offerta a 20 dollari, oppure telefoni senza filo e jeans firmati a meno di 30 dollari al pezzo. Ovviamente occorre sbattersi di più per articoli quali lettori DVD e moduli per computer palmari. Ma l’imprevedibile mercato del web promette altri scoppiettii. Con tanto di guadagnato per chi conserva anche online il fiuto del buon affare.

L'autore

  • Bernardo Parrella
    Bernardo Parrella è un giornalista freelance, traduttore e attivista su temi legati a media e culture digitali. Collabora dagli Stati Uniti con varie testate, tra cui Wired e La Stampa online.

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