Nel 1999 News Corp. lanciava, senza grande successo, News Digital, una struttura d’investimenti e di gestione di siti Internet. Il 15 luglio scorso, il gruppo di comunicazione controllato dal magnate dei media Rupert Murdoch, che non ha certo rinunciato all’occasione di accaparrarsi una quota sostanziale del mercato pubblicitario su Internet, concentrava le sue attività Web attorno a una nuova divisione Internet con sede a Los Angeles: la Fox Interactive Media.
Qualche giorno dopo, News Corp. annunciava l’acquisto di Intermix Media (per 580 milioni di dollari in contanti). In termini di redditi pubblicitari, questa rete di una trentina di siti Internet, che si prepara a raggiungere la galassia Web di News Corp. accanto a Foxnews.com, Foxsports.com e Fox.com, contiene alcuni gioiellini, a cominciare da MySpace.com.
Questo sito, che racchiude in sé community, blog e networking, creato meno di due anni fa, ha raccolto nel mese di maggio 15,6 milioni di utenti unici, un dato davvero sbalorditivo. E questa crescita dell’audience si accompagna, secondo News Corp., a una crescita delle inserzioni di banner pubblicitari dal momento che in giugno, negli Stati Uniti, MySpace.com avrebbe riunito sotto il suo marchio “più dell’8% dell’insieme dei messaggi pubblicitari di Internet”.
Su questa base, il gruppo di Rupert Murdoch intende costruire per raddoppiare, con l’arrivo dei siti di Intermix, tutta la sua audience su Internet per superare il traguardo dei 45 milioni di ospiti unici.
La visione del magnate australiano, che dava prova finora di avere diverse riserve riguardo al mondo Internet, sembra essere cambiata radicalmente. In un contributo alla rivista britannica The Economist del 21 aprile 2005, Rupert Murdoch si è anche sbilanciato sul “futuro del giornalismo” e più precisamente sulla coabitazione tra mass media tradizionali e weblog.
Parola d’ordine: arginare la concorrenza
Che si tratti di pressione concorrenziale o meno, News Corp. integra gradualmente questa nuova visione digitale nei suoi progetti. A fine giugno, l’operatore via satellite britannico BSkyB (proprietà di News Corp.) ha annunciato il lancio di un servizio di download di film e di eventi sportivi per contrastare l’influenza degli operatori via cavo.
E pare sia proprio la pressione concorrenziale a spingere News Corp. ad accelerare questo dispiegamento di forze: la settimana scorsa, infatti, la rete americana CBS, filiale del gruppo Viacom, ha annunciato il lancio di una nuova versione di CBSNews.com, che proporrà l’accesso gratuito e on demand ai vari programmi della società. Da parte sua, CNN (gruppo Time Warner) ha appena rivelato il suo nuovo servizio a pagamento, battezzato CNN Pipeline, che gira attorno ad un lettore media che permette di visualizzare on demand una selezione dei programmi più importanti del gruppo d’informazione, senza interruzione.
A medio termine, dunque, Murdoch pare attuare una vera strategia per la creazione di una “federazione a banda larga”, che dovrebbe essere realizzata per alimentare i siti di attualità, intrattenimento e community.
“Noi ci impegniamo a destinare le risorse necessarie per fare di News Corp. uno dei primi gruppi su Internet”, ha infatti dichiarato Rupert Murdoch non lasciando adito ad alcuna congettura.