Napster ritorna sulla scena Internet, ma svuotato dalla sua carica rivoluzionaria. Un involucro che copre un servizio a pagamento di musica online.
Roxio, azienda americana di software ha annunciato che rimetterà in pista il vecchio sistema di scambio, ma sarà un servizio legale e a pagamento. Napster verrà fuso con Pressplay, acquistato da Universal Music e Sony Music per 39,5 milioni di dollari.
Roxio, che detiene la proprietà intellettuale di Napster, compreso il nome, mira a ribattezzare Pressplay, il sistema legale messo su dalle due major, proprio per combattere sullo stesso terreno Napster e i suoi cloni.
“L’acquisizione di Napster – spiega il presidente di Roxio, Chris Gorog – ci ha permesso di ottenere il marchio più conosciuto nello spazio musicale online. Adesso, con l’acquisizione di Pressplay, abbiamo l’infrastruttura tecnologica legale più completa che servirà da piattaforma per rilanciare Napster”.
L’azienda americana verserà 12,5 milioni di dollari e darà 3,9 milioni di dollari di sue azioni a Universal Music e Sony Music che, così, otterranno una poltrona nel consiglio di amministrazione di Roxio.
Ognuno dei due gruppi musicali, poi, avrà la possibilità di guadagnare fino a 6,25 milioni di dollari ciascuno, come proventi dell’attività del nuovo Napster.
Al Wall Street Journal, non è sfuggita l’ironia della sorte, visto che proprio Vivendi Universal e Sony Music erano stati i primi responsabili, insieme alle altre tre major discografiche, della chiusura di Napster nel giugno 2001, dopo che il sito era stato riconosciuto colpevole di “complicità” con chi piratava i cataloghi dell’industria discografica.