Da giorni le iscrizioni erano chiuse e l’edizione romana di Freelancecamp 2018 è stata l’ennesimo tutto esaurito, a merito dell’organizzazione di Alessandra Farabegoli, Miriam Bertoli, Gianluca Diegoli e Silvia Versari. Più di venti relatori si sono avvicendati sul palco nel corso della giornata e c’eravamo anche noi di Apogeo, a regalare un ebook a tutti gli iscritti e a portare il nostro contributo di idee. Per l’occasione ho preparato un intervento su una nuova concezione del lavoro in mobilità, lontana dalle scontatezze di hardware sempre più minuscolo, servizi di cloud e quant’altro consente di svolgere lavoro ovunque. Si può fare da anni e anni, niente di nuovo. Ho invitato invece la platea a lavorare su software, dati e potenza di elaborazione con la stessa cura ed efficienza che un freelance vuole mettere nel proprio lavoro. Mobilità intesa come viaggiare leggeri e comodi anche rispetto agli strumenti di lavoro immateriali.
Leggerezza
È vantaggioso organizzarsi lato software in modo da poter lavorare veramente in ogni occasione. Non tanto per asservire alla professione la totalità della giornata, quanto per risolvere problemi e dare risposte senza dover rinviare per mancanza di strumenti adatti. Scegliere programmi piccoli e agili, dall’interfaccia minimale e uniforme su qualsiasi apparecchio, significa poter agire anche dalla proverbiale fermata dell’autobus. E rientrare in studio con il lavoro già fatto, senza carichi pendenti, a una frazione del costo e dell’ingombro delle classiche sedicenti suite di produttività, da tempo inutili per un motivo preciso che spiego di seguito.
Semplicità
Lo stesso principio di leggerezza e comodità si può applicare anche ai dati. Lavorare su formati semplici, costa meno, pesa meno ed è più veloce. Risponde inoltre a un altro criterio ispiratore: la massima riutilizzabilità dei contenuti. Un appunto Markdown preso al volo con lo smartphone diventa in un batter d’occhio adatto per il blog o il sito, per un PDF o per formati più elaborati, di solito inutilmente. Interessante notare che l’uso di agendine e quaderni, tuttora molto in voga tra i freelance, genera contenuti a bassissima riutilizzabilità, perché un appunto scarabocchiato sulla carta va riscritto per finire sul sito e non diventa un documento strutturato come invece può accadere a un testo Markdown trattato con un motore di conversione stile Pandoc.
Automazione
Il terzo cambiamento suggerito nasce da una domanda: quante attività svolgiamo a mano, quando il computer potrebbe provvedere da solo previa adeguata configurazione? Le macchine moderne consentono possibilità di automazione a livello individuale inedite. Per fare un esempio, su iOS la sinergia tra l’assistente vocale Siri e la nuova tecnologia dei Comandi rapidi consente di programmare facilmente azioni automatizzate, messe a calendario o attivate da un evento. Possibilità analoghe esistono anche sulle altre piattaforme, senza contare piattaforme di automazione elementare come Ifttt che agiscono attraverso il web, nel modo più unìversale concepibile.
Chi non risalta massa è
Uno dei motivi per essere freelance è proprio la libertà di reagire ai cambiamenti più velocemente dei clienti, per soddisfarli meglio. Un investimento in approfondimento tecnologico per adottare software più essenziale, dati più semplici e tanta automazione individuale porta valore e porta differenziazione positiva. Un caso di studio è il sito MacStories, alimentato e amministrato a livelli di automazione altissimi da un ragazzo italiano che affida redazione e contabilità a iPad. La sezione iOS Automation del sito documenta puntualmente i progressi compiuti.
Anche arrivare a risparmiare dieci minuti al giorno sarebbe un traguardo straordinario, per un freelance di oggi, che vedrebbe ripagato il proprio impegno in poco tempo per poi disporre di un vantaggio competitivo notevole e di una nuova attrattiva per i clienti. La sfida è stata lanciata; chissà se qualcuno dei partecipanti a Freelancecamp Roma la raccoglierà. Io ho fatto la mia parte, in accordo alla missione di Apogeo dal 1989: mettere in circolo competenze digitali.