La Commissione Europea ha pubblicato la prima bozza di legge che dovrebbe regolamentare l’utilizzo della tecnologia RFID. Le priorità riguardano non solo la protezione della privacy dei cittadini, ma anche gli interessi delle imprese, dato che di fatto i tag RFID sono già ampiamente utilizzati nella grande distribuzione.
Attualmente prevale l’ipotesi di far disattivare ogni tag RFID all’atto dell’acquisto. In questo modo solo l’esplicita richiesta (opt-in) del consumatore consentirebbe di mantenere attivi i transponder. «È una norma che genera confusione, poiché non chiarisce alcuni casi specifici», ha commentato Elizabeth Board, rappresentante di EPCglobal. «Cosa accadrebbe nel caso di pagamenti con carta di credito? Il tag potrebbe non contenere informazioni personali, ma il venditore potrebbe associare il numero del pagamento con l’oggetto. È uno dei temi che chiederemo alla Commissione di chiarire».
«Ci sono diversi punti di vista in materia: alcuni hanno interessi economici da salvaguardare, altri adducono argomentazioni di tipo sociale, e ci vuole del tempo per risolvere la questione», ha dichiarato Gérald Santucci, membro del comitato UE che si occupa della nuova normativa.
Entro un paio di mesi la nuova legge sarà pronta ma, come hanno già previsto i legislatori, non saranno escluse nuove correzioni di rotta. La tecnologia RFID, infatti, è ancora in piena fase di sviluppo e quindi potrebbe complicare lo scenario con nuove ed inaspettate funzioni aggiuntive.