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Reporters Sans Frontières, contro la nuova legge francese su Internet e terrorismo

11 Ottobre 2001

Reporters Sans Frontières, contro la nuova legge francese su Internet e terrorismo

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Tra le autorevoli voci che avanzano dubbi sul restringimento del diritto alla privacy dei cittadini-utenti di Internet, dopo i fatti dell’11 settembre, ora si fa sentire anche Reporters Sans Frontières …

Tra le autorevoli voci che avanzano dubbi sul restringimento del diritto alla privacy dei cittadini-utenti di Internet, dopo i fatti dell’11 settembre, ora si fa sentire anche Reporters Sans Frontières (RSF).

L’organizzazione ha inviato le proprie lamentele rispetto alla prospettiva di un rafforzamento dei controlli del Web nel quadro della lotta al terrorismo, alle quattro autorità amministrative francesi che hanno competenza su Internet.

“Noi lamentiamo che, sotto la copertura dell’urgenza e della caccia alle reti terroristiche – dichiara il segretario generale di RSF, Robert Ménard – il governo (francese) s’appresti a far adottare, senza dibattito o concertazione, disposizioni pesanti di conseguenze per le libertà”.

La Francia, come abbiamo riportato in questa rubrica nei giorni passati, si appresta a varare una legge che inasprisce i controlli sul traffico di informazioni che transitano su Internet e nuove competenze ai giudici.

In messaggi indirizzati all’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni (ART, alla Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà civili (CNIL), a quella dei diritti umani (CNCDH) e al Consiglio superiore dell’audiovisivo (CSA), Reporters Sans Frontières li richiama a “intervenire attivamente nel processo di elaborazione della nuova legislazione antiterroristica”.

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