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Red “Hot” Linux

16 Novembre 1998

Red “Hot” Linux

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Aumenta l'interesse per Linux, il sistema operativo attualmente utilizzato da 8 milioni di persone nel mondo e che da qualche tempo non sta facendo dormire sonni tranquilli alla Microsoft. E' dunque arrivata l'alternativa (gratuita) a Windows?

Linux, il sistema operativo a base UNIX sviluppato dal programmatore finlandese Linus Torvald nel 1991, è senza dubbio il sistema operativo più “caldo” del momento.
In molti hanno parlato dei suoi pregi, ma sostanzialmente li possiamo riassumere in due principali: è gratuito e ha requisiti di sistema limitati.

Ciò significa che, non solo non è necessario spendere una lira per installare il sistema operativo sulla macchina, ma anche che possiamo “riciclare” vecchi computer 486 con 16 MByte di RAM senza paura di stroncare le poche risorse per il funzionamento del solo sistema operativo. Linux spezza quindi l’escalation di requisiti provocata dal circolo vizioso dell’upgrade software/hardware.

Sebbene i numeri siano ancora lontani dal confronto testa a testa – gli utenti Linux in tutto il mondo sono stimati tra i 5 e gli 8 milioni, contro i circa 200 di Windows in tutte le sue versioni – la tendenza è decisamente favorevole.

Ma come può un business in così forte espansione basarsi su un prodotto gratuito? Robert Young, CEO di Red Hat, spiega che “la distribuzione gratuita della tecnologia crea business per i servizi relativi a quella tecnologia […] Il vantaggio di avere il sistema operativo disponibile gratuitamente è che si può avere il controllo sul sistema stesso”. Che il business ci sia davvero è testimoniato dagli investimenti di Oracle, Netscape e Intel verso questa piattaforma.
Secondo Jesse Berst, direttore editoriale di ZDNet AnchorDesk, occorre dare una risposta a tre esigenze fondamentali perché Linux divenga veramente competitivo rispetto a Windows NT nell’ambiente enterprise.

Supporto tecnico di qualità per le aziende che considerano ancora rischioso avventurarsi verso questo sistema operativo. Già adesso, tuttavia, aziende come Caldera (www.caldera.com) e Red Hat (www.redhat.com) stanno muovendosi in questa direzione. Quest’ultima ha infatti annunciato, dopo gli investimenti di Intel e Netscape, che utilizzerà i capitali per aprire un centro di assistenza 24 ore su 24 per le imprese.

Disponibilità delle applicazioni più diffuse. Le maggiori case produttrici non scelgono di supportare questo ambiente finché la domanda non raggiunge un certo interesse. D’altra parte la domanda stessa non può crescere se il mercato non viene stimolato dall’ingresso di prodotti. Vi sono tuttavia esempi significativi di case di primaria importanza, come Corel, che cominciano a rompere gli indugi.

Un’interfaccia standard. Questo è, secondo Berst, il punto più difficile, in quanto la filosofia stessa di Linux e della comunità non gerarchica che lo segue può essere d’ostacolo al processo di standardizzazione.

Entro la fine dell’anno, inoltre, è previsto il rilascio della nuova versione del kernel, la 2.2. Si tratta di una revisione importante a cura del gruppo di volontari che, in tutto il mondo e via Internet, sta curando lo sviluppo di questo sistema operativo. Tra le novità introdotte dalla nuova release vi saranno il supporto per nuove periferiche (PCI, ISDN, modem V.90) e la possibilità di accedere ai file system di Windows NT (NTFS) e di Windows 98 (Win32). A partire dall’anno prossimo dovrebbero quindi essere disponibili le versioni aggiornate dei vari distributori.

L’ostacolo principale alla diffusione di Linux a livello utente, e di conseguenza l’arma su cui Microsoft sta puntando maggiormente, è tuttavia la difficoltà di utilizzo e installazione di questo S.O. Sebbene siano da tempo disponibili interfacce grafiche che lo assimilano a Windows, non esiste nulla di analogo al “Plug and Play”. Le periferiche vanno installate e configurate, cosa che risulta ancora problematica per la maggior parte degli utenti. Non essere supportato da una forza commerciale si traduce anche nel fatto che, acquistando un PC nuovo troviamo preinstallato Windows e non Linux. È ancora un sistema operativo fai-da-te che si avvale, come strumenti di supporto, principalmente di libri e di risorse Internet come gli HOW-TO e, in Italia, delle informazioni messe a disposizione del gruppo Pluto (www.pluto.linux.it).

Tra gli esempi di case di software che si stanno interessando a questo S.O. c’è Corel, che ha annunciato la versione Linux di WordPerfect 8 Personal Edition che sarà seguita sulla stessa strada da tutta la suite per l’ufficio. È un segnale importante per gli altri produttori anche se il principale concorrente in questo settore di mercato (Microsoft) difficilmente offrirà un prodotto analogo.

Ma ciò che più è interessante è la disponibilità di software gratuito. Per esempio Maxwell, nato inizialmente come progetto commerciale di una software house inglese, la Tangent Data Limited, è diventato invece un prodotto gratuito. Si tratta di un ottimo word processor che vanta, tra le altre caratteristiche, il pregio di essere contenuto in soli 1,5 MByte, e quindi facilmente scaricabile da Internet (maggiori informazioni a http://www.eeyore-mule.demon.co.uk/main.html).

Poiché gli aut-aut in informatica non hanno mai reso molto, le case di software stanno cercando di supportare sempre più la multipiattaforma (a parte Microsoft, ovviamente). Per esempio Star Division, produttrice di Star Office 5.0, ha scelto di supportare, oltre a Window 95/NT, anche OS/2, Linux, Solaris e persino produrre una versione Java, che apre possibilità enormi per il network computing.

In definitiva sono molti gli occhi puntati (e le aspettative) verso il concorrente più interessante dell’attuale leader nel mercato dei sistemi operativi in ambiente PC. Il fatto che i grandi nomi come Intel abbiano cominciato a investire in questa piattaforma comincia a dare speranza alle nostre aspettative di pluralismo.

L'autore

  • Alberto Mari
    Alberto Mari lavora col Web dal 1998. La passione per le tecnologie e una cultura umanistica l'hanno portato a occuparsi di editoria digitale e ebook.

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