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Onorevole.it a pochi giorni dal voto

04 Aprile 2006

Onorevole.it a pochi giorni dal voto

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La nuova legge elettorale smorza gli individualismi, nonostante pullulino blog e webradio. Ma la ricerca di domini originali non sempre fa il gioco del politico

Ammettiamolo: c´è un forte pregiudizio. Quello secondo il quale i politici italiani non avrebbero particolare confidenza con il web. Fino a pensare che molti di loro, alla domanda «che cosa ne pensa della Rete?» potrebbero rispondere scocciati chiedendosi cosa sia tutto questo interesse per un movimento politico fondato da Leoluca Orlando e scomparso da parecchi anni. Questione di età o questione di competenze, la classe politica italiana non sembra masticarne molto di Internet. E però in giro si legge di un´esplosione di interesse per il web da parte della politica e per la politica da parte del web. Si snocciolano numeri trionfali sul traffico e sui visitatori. Si dice che questa è una campagna elettorale che ci avvicina a un futuro con meno piazze e più digitale. Tutto questo dovrebbe spingere ogni politico a incrementare la propria presenza su Internet.

Visto che il pregiudizio c´è, ma noi non vogliamo lasciarci condizionare, andiamo in giro per la Rete a vedere se questo è accaduto, cercando e visitando i siti web dei politici più in vista. Siccome siamo delle brave persone, lo facciamo a una settimana dalle elezioni, quando è lecito pensare che tutti siano nel punto più alto della loro campagna di comunicazione.

Berlusconi vs Prodi

È d´obbligo partire dai due leader supremi, dai capi di governo designati dal centrodestra e dal centrosinistra. Beh, potrebbe stupirvi, ma Silvio Berlusconi un sito Internet non ce l´ha. Il comunicatore per eccellenza, colui che viene accusato dagli avversari di essere egocentrico e accentratore, al dominio silvioberlusconi.it ha fatto associare un umile e operoso redirect, che porta al sito ufficiale di Forza Italia. C´è di più: nel sito la figura di Berlusconi non è nemmeno così centrale. Lo spazio maggiore viene data alle tematiche del momento, e a una serie di iniziative correlate alla campagna di comunicazione via web, per far conoscere tutte le imprese del governo e illuminare i lati oscuri dell´opposizione. La sezione dedicata al premier, per dire, è la meno dinamica di tutte: è stata realizzata riutilizzando i testi della famosa pubblicazione cartacea Una storia italiana, che fu inviata agli elettori per le elezioni del 2001.

Diverso il discorso relativo a Romano Prodi. Sarà perché non ha un suo partito, ma il professore si è fatto realizzare un sito internet personale con tanto di news sui temi caldi, agenda, form per inviare domande e contributi. C´è anche un sottosito per favorire l´incontro tra i simpatizzanti e la partecipazione: con Incontriamoci è possibile partecipare a un appuntamento o addirittura rendersi disponibile a organizzarlo. Insomma, un sito come si deve. Peccato che sul web il Professore si sia fatto fregare dalla voglia di fare un passo in più. E così, nonostante questo dispiegamento di forze, l´immagine del Prodi online rimane macchiata dalla decisione, presa qualche mese fa, di aprire un blog, che si fermò a due post: quello con il quale ne annunciava la nascita e quello nel quale si rammaricava di doverlo chiudere per mancanza di tempo.

Effetti della legge proporzionale

Se dai leader dei due schieramenti allarghiamo la ricerca ai personaggi politici più in vista, le sorprese aumentano. Non è solo Berlusconi, infatti, a non avere un proprio sito internet. Sarà forse un effetto del nuovo sistema elettorale, che impedisce di esprimere preferenze sui singoli e riporta al centro dell´attenzione i partiti e i suoi simboli. Ma la tendenza alla personalizzazione della politica, che sembra ormai consolidata sui media più tradizionali, fa un passo indietro sul web. Su internet esistono soprattutto i partiti. Ed è ai loro siti che bisogna rivolgersi per avere programmi, informazioni, materiali e contatti. Eppure quale altro mezzo potrebbe permettere al singolo politico di aggirare quella scarsità di tempo e di spazio per esprimersi della quale tutti si lamentano continuamente? Ciononostante sono in molti a rinunciarci. Per esempio l´on. Rutelli, ha abbandonato il dominio francescorutelli.it, associato ancora all´ormai defunto sito per la campagna elettorale di 5 anni fa, e il nuovo Rutelli.org rigira il visitatore al sito del suo partito. Stessa scelta per Fausto Bertinotti, che pure aveva un sito personale ai tempi delle primarie. Mentre politici di primo piano come Fini, Casini, Diliberto, Bossi o Calderoli hanno persino rinunciato a registrare il proprio dominio e a far realizzare una qualsiasi paginetta. Scelta, quest´ultima, non particolarmente azzeccata, visto che in questo modo è facile che i navigatori che cercano notizie su di loro sui motori di ricerca si ritrovino in testa risultati provenienti da siti non ufficiali e spesso non proprio imparziali.

C´è vita sul web

Gli assenti abbondano sia a destra che a sinistra, perlomeno tra i grossi nomi. Ma ad onor del vero c´è anche chi il sito Internet non solo lo ha, ma addirittura lo tiene (o lo fa tenere) aggiornato. A sinistra brillano per presenza i leader dei cosiddetti partiti minori. Antonio Di Pietro ha aperto da qualche mese un blog, da molti considerato vicino per scelte tecniche e non solo a quello di Beppe Grillo. Il sito, che appare aggiornato quotidianamente, dà spazio ai commenti dei lettori, e ospita materiale per la campagna e informazioni sul programma dell´Italia dei Valori. Ha scelto la forma blog anche Pecoraro Scanio. Ma quello del leader dei Verdi viene aggiornato con minor frequenza, e richiede un´iscrizione per poter commentare, cosa che riduce il numero dei commentatori. Enrico Boselli e Emma Bonino ci sono entrambi. Anche se il sito della seconda è più gradevole e più ricco di contenuti, ed entrambi sembrano puntare maggiormente sul sito della Rosa nel Pugno.

E c´è anche Piero Fassino, anche se lo schivo e modesto segretario dei Ds ha pensato bene di non registrare un semplice dominio con il proprio nome e cognome (troppo intuitivo, e poi rischi di finire in testa ai risultati nelle ricerche) ma ha scelto un suggestivo In viaggio con Piero. Un sito nato come testimonianza del tour elettorale di Fassino, che però va oltre, ed è ricco di contenuti audio e video. C´è da sottolineare infatti che ormai dalle parti dei Democratici di Sinistra hanno grande confidenza con la tecnologia e non si fanno mancare niente, dal podcasting alla riproposizione in streaming delle apparizioni in programmi radio e tv. Un´ulteriore prova di questa tendenza viene da Massimo Dalema, che evidentemente schivo non è, e fornisce tramite il suo sito spot personali, manifesti e santini.

A destra è invece evidente come lo strumento Internet sia tenuto in una certa considerazione da politici di nome, che però devono cedere spazio, sui giornali e in tv, ai loro leader di riferimento. Da Gasparri a La Russa, da Storace a Follini, chi sgomita nelle seconde linee ha perlomeno capito quali sono i servizi fondamentali che un sito web anche semplice può offrire. L´espressione del proprio pensiero e la diffusione delle dichiarazioni senza intermediari e rischi di tagli, la possibilità di rendere sempre disponibili i contatti e l´agenda degli spostamenti, la raccolta dei propri interventi e una completa rassegna stampa.

Formigoni Vs Veltroni

Ma per trovare chi fa dello strumento web un utilizzo più creativo, dobbiamo cercare tra chi al momento ha un ruolo più defilato, ma grandi prospettive per il futuro. Formigoni per il centrodestra e Veltroni per il centrosinistra hanno lanciato quasi contemporaneamente una campagna via Internet caratterizzata da due slogan molto simili e dalla stessa idea. Sia il governatore della Lombardia («Il presidente di tutti») che il sindaco di Roma («Il sindaco di tutti») hanno infatti scelto di aprire una webradio. Idea comune, realizzazioni diverse. Il rigoroso presidente lombardo, che si candida al Senato con Forza Italia, ha infatti optato per un flusso musicale che dovrebbe risultare attraente per i suoi coetanei e comunque piacevole per tutti gli ascoltatori moderati (nonostante l´abbondanza di cantautori di sinistra e di qualche artista peccaminoso come Barry White o Freddy Mercury) intervallato da brevi servizi nei quali perlopiù è lo stesso Formigoni a intervenire su temi di attualità o di grande interesse. Il tono è informale, e gli ascoltatori sono continuamente invitati a partecipare.

Veltroni sceglie invece, nella campagna con la quale punta a farsi rieleggere primo cittadino, una radio fatta di parole, interventi, convegni. Forse perché viene già percepito dall´opinione pubblica come un sindaco capace di leggerezza e tocchi creativi, e vuole invece ribadire di saper essere anche amministratore. Un politico meno “prezzemolino” di come lo dipingono i critici, visto che nell´home page del suo sito e nel palinsesto della sua webradio lascia volentieri spazio al suo comitato elettorale e ai suoi sostenitori.

Sarà un caso, ma a farsi notare di più sul web sono due politici che hanno alcune cose in comune. Qualche anno in meno dei leader dei loro schieramenti, un forte radicamento sul territorio e, soprattutto, meno fretta degli altri. Stanno prendendo confidenza con un mezzo che ora ha un´importanza relativa, ma ne avrà molta di più in futuro. Solo che ci vuole tempo, e loro ne hanno. Anche dopo il 10 aprile.

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