La sentenza è del 25 luglio 2003 e si basa sulla considerazione che i nomi di dominio sono equiparabili ad altri beni, quali le case o le automobili. Pertanto, le authority che ne curano la registrazione hanno anche l’obbligo di proteggerli.
Il querelante, Gary Kremen, ha accolto con soddisfazione la sentenza, che non è che la tappa più recente di un procedimento intentato nel 1998 contro Network Solutions Inc. e Stephen Cohen (il quale ha già scontato diversi anni di carcere per frodi bancarie e falso).
Nel 2001 una sentenza aveva condannato Cohen a pagare a Kremer la somma di 65 milioni di dollari, a titolo di risarcimento danni. Tuttavia, pochi mesi dopo la condanna, Cohen aveva lasciato gli Stati Uniti per stabilirsi in Europa e, per il momento, Kremer è riuscito solo a pignorare un vecchio immobile di Cohen.