Napster, il primo sito a sperimentare lo scambio di musica online e gratuito, ha portato i libri in tribunale e apre, ufficialmente, la strada al fallimento.
Un’operazione pilotata voluta da Bertelsmann.
La notizia è stata resa nota dallo stesso tribunale del Delaware incaricato del caso e, come dicevamo, fa parte dell’accordo annunciato da poco tra il consiglio di amministrazione di Napster e il gigante tedesco, per tentare di rilanciare il sito con la formula dell’abbonamento a pagamento.
In questo modo Bertelsmann potrà prendere il controllo di quello che rimane del sito, pagando gli otto milioni di dollari dovuti ai creditori di Napster.
Il gruppo tedesco detiene uno dei cataloghi musicali più ricchi al mondo e ha deciso di rinunciare la rimborso di un prestito di 85 milioni di dollari dato tempo fa a Napster.
Il sito musicale era stato bloccato per ordine del tribunale l’anno scorso, dopo una lotta intrapresa con le grandi case discografiche che l’accusavano di pirateria musicale, facendo scambiare musica protetta dal diritto d’autore.
Napster, al massimo della sua popolarità, contava su 70 milioni di iscritti, una buona parte dei quali il gruppo tedesco spera di convertire all’abbonamento a pagamento.