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Macrofotografare per scoprire il micromondo

24 Novembre 2023

Macrofotografare per scoprire il micromondo

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Pensare in grande mentre si inquadra il piccolo: macrofotografare è una disciplina impegnativa e accessibile in grado di regalarci immagini indimenticabili.

Come si passa dal fotografare al macrofotografare

Apogeonline: Come è scattata la molla della passione per la macrofotografia?

Alberto Ghizzi Panizza: Sono un precursore della fotografia digitale e da quando scoprii che una delle mie prime fotocamere aveva la modalià macro, cominciai ad entrare in questo mondo perchè era molto più semplice entrarci rispetto ai tempi della pellicola. Scoprii quindi che anche semplici soggetti come insetti o fiori nascondevano un’infinità di dettagli interessanti. Da allora sono entrato anche in questo micromondo e non ne sono più uscito.

In quanto tempo hai raggiunto una regolarità della qualità sui risultati che ti dà soddisfazione?

All’epoca di quando cominciai a sperimentare la macrofotografia, non trovai manuali interessanti se non legati al mondo dell’analogico. Erano pieni di regole e calcoli matematici, ma guardano le foto di questi notavo che la qualità era comunque inferiore a quelle che già realizzavo. Mi servirono quindi anni da autoditatta per capire e conoscere tutte le regole che servono soprattutto in questo genere.

Leggi anche: Usare il flash da vicinissimo

Dopo circa 5 anni di sperimantazione e pratica iniziai a ottenere i risultati che cercavo, ma tutt’ora sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni e nuovi metodi per perfezionare quello che faccio. Alla fine è proprio vero che non si può mai smettere di imparare.

Nel tuo libro, parli di come il flash ti ha aiutato nei primi tempi a creare le circostanze adatte per ottenere gli scatti che volevi. Ci sono altri accorgimenti o apparecchi che possono essere di aiuto al macrofotografo alle prime armi?

Sicuramente una macchina recente, magari una mirrorless, può essere di grande aiuto, proprio perchè ha un modo migliore di previsualizzazione dello scatto, l’assenza dello specchio che crea vibrazioni e generalmente l’otturatore elettronico che permette di azzerare le vibrazioni, che nel macrofotografare sono spesso un problema. Poi un buon obiettivo macro è sempre caldamente consigliato, anche se esistono diverse soluzioni alternative.

Che forma ha il triangolo della macrofotografia formato da pazienza, precisione e fortuna? Quali sono i lati più lunghi?

Penso che la cosa più importante sia la pazienza; i risultati non arrivano immediatamente e raramente si ottiene una buona macro con un semplice punta e scatta, come in altri generi fotografici. La precisione di messa a fuoco è fondamentale e un piccolissimo errore compromette totalmente l’immagine finale. Anche la fortuna alla fine bisonga cercarsela e trovarla con la perseveranza. Ad esempio, fotografando e rifotografando insetti per giorni e giorni, una situazione originale e diversa dal solito è molto probabile che salti fuori.
Prima di trovare la foto corretta mi capita ancora di scattare centinaia di immagini.

Si vede che hai una passione particolare per gli scatti in natura. Come ci si prepara per una spedizione nel bosco in cerca di macroinquadrature? Quali sono le ore migliori per scattare?

Sì, è vero. Stare in mezzo alla natura è sempre stato per me un modo per rilassarmi e riconnettermi con in mondo. Esplorandola, mi sono accorto di tanti piccoli o grandi particolari che prima non ero in grado di apprezzare fino in fondo. Io preferisco uscire alle prime luci, quando c’è ancora l’ora blu, per poi apprezzare la magia dei colori dell’alba. In quei momenti il mondo è ancora abbastanza silenzioso e si può vivere con tutti i sensi anche un piccolo stagno appena fuori città. In questi orari è anche più semplice trovare insetti e piccole creature dormienti o ancora intorpidite dalla notte ed è anche più facile riuscire ad avvicinarci e a fotografarle.

Alternativamente, se non abbiamo possibilità concrete di allontanarci troppo da una città, quali potrebbero essere spunti per creare immagini interessanti?

Il bello della macro è proprio che, con un po’ di idee e fantasia, dovunque siamo possiamo divertirci ed essere creativi. Un qualsiasi angolo di verde, anche in città, può nascondere un’infinità di soggetti, come insetti, gocce di rugiada tra l’erba, foglie o anche semplici sassi. Anche in casa possiamo divertici, cercando piccoli soggetti come viti, piccoli accessori, materiale elettronico e stare ore e ore a sperimentare cosa una semplice torcia possa fare illuminando da varie angolazioni un piccolo soggetto.

Come nasce una inquadratura quando sei al lavoro? La vedi, per così dire, già prima di inquadrare oppure esplori con l’obiettivo fino a trovare quello che cerchi?

Anni fa perdevo tantissimo tempo a cercare un po’ a casaccio un’inquadratura che mi piacesse e a volte non riuscivo proprio a trovarla. Ora, dopo anni di esperienza, mi basta in genere osservare un soggetto per capire quale possa essere l’angolo che lo può meglio valorizzare e quale tipo di luce possa essere adatta per riprenderlo. Poi ci sono situazioni dove i soggetti sono così piccoli che, fino a quando non li ho ingranditi con la mia ottica macro, non riesco a capire nemmeno come siano fatti, perchè i nostri occhi non sono così sensibili per vedere tanto in profondità.

Come affronti a livello professionale il problema della pirateria e del diritto d’autore su Internet relativamente alle tue foto?

Alla fine mi sono dovuto abituare al furto delle immagini. In un’epoca dove tutto viene condivisto e sparato nel web quasi senza controllo, mi sono rassegnato a vedere migliaia di mie immagini utilizzate senza permesso. Metto per questo sempre un watermark sulle mie immagini per far capire almento anche se condivise senza richiesta almeno che si possa capire chi le ha scattate.

macrofotografia, di Alberto Ghizzi Panizza

Questo manuale spiega come ottenere risultati eccellenti: dall’attrezzatura alla scelta dei soggetti, dalle tecniche base di scatto a quelle più avanzate, dalla composizione dell’immagine alla postproduzione

È vero che questo si rimuove facilmente, ma alla fine in pochi lo fanno e alla fine più le immagini vengono condivise e più si può avere visibilità e fare in modo che arrivino anche nei canali più importanti. Per anni ho avuto paura di pubblicare sul web con la paura che mi rubassero foto e idee, ma è proprio da quando ho iniziato che la mia visibilià si è espansa anche a livello globale.

La macrofotografia richiede doti maggiori o peculiari rispetto alla fotografia convenzionale? È faticoso scattare macro?

Sì, rispetto ad altri generi la macro necessita di maggiori conoscenze tecniche e precisione. Spesso i soggetti sono in posizioni scomode e le distanze di lavoro sono ridottissime. Mi è capitato tantissime volte che solo un respiro sbagliato mi facesse perdere il fuoco corretto nella ripresa di un soggetto. Un errore di un millimetro nella messa a fuoco di un paesaggio o di un ritratto non compromette il risultato della foto, mentre nella macro è facile che questa risulti completamente da buttare.

Sei un fotografo da “buona la prima” oppure uno di quelli che scatta tantissimo e poi seleziona?

Vado un po’ in base ai soggetti ma in genere, quando posso e il soggetto me ne dà il tempo, scatto più foto che posso per trovare il momento perfetto, la luce, la tecnica e la composizione migliori possibili. Ora poi che le recenti fotocamere mirrorless non hanno più l’otturatore, che si potrebbe rompere a forza di scattare come nelle reflex, non mi faccio più alcun problema a scattare anche migliaia di foto per scegliere alla fine la migliore di tutte.

Si può tentare di macrofotografare con uno smartphone (e i giusti accessori)?

Sì, certo, sopratutto con smartphone di medio/alto livello e recenti si possono fare delle ottime macro. Molti di questi modelli hanno infatti aggiunto modalità macro avanzate in cui si possono ingrandire notevolmente i soggetti. In alternativa si possono utilizzare lenti addizionali, dai costi molto variabili in base alla qualità, che possono comunque farci entrare nel micromondo.

Questo articolo richiama contenuti da Macrofotografia.

Immagine di apertura originale dell’autore.

L'autore

  • Alberto Ghizzi Panizza

    Alberto Ghizzi Panizza è un fotografo pluripremiato e ambassador per diversi brand fotografici, tra cui Nikon, ESO, Laowa e Meike. Docente della Nikon School dal 2015, tiene corsi, conferenze e mostre in tutto il mondo. Ha ricevuto più di sessanta premi nazionali e internazionali e collabora con varie agenzie fotografiche. Le sue immagini sono state pubblicate da importanti testate italiane ed estere, tra cui National Geographic, The Times, Vanity Fair, Nikon Pro, Meridiani e Oasis.

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