La prima settimana di ottobre 2003 è stata caratterizzata da una serie di eventi fieristici nel Nord Italia che hanno lasciato il segno nel mondo dell’information technology. A Milano si è svolta l’edizione 2003 di SMAU, una fiera in cui quest’anno si è pronunciata apertamente la parola crisi. Dopo gli anni delle vacche grasse siamo entrati in un periodo di sviluppo negativo del settore e si vede nel concreto: spazi fieristici solo parzialmente occupati, una certa sensazione di timore e di disagio degli operatori, una limitata capacità si pensare strategie. In effetti, la situazione non potrebbe essere molto diversa da quella attuale dato che dopo anni di mercato di settore con indicatori eccessivamente positivi si è imboccato in generale un ciclo economico negativo e nel particolare un ciclo di settore che non dice nulla di buono.
Nonostante questo il Ministro Stanca ha dichiarato che “Il barometro delle tecnologie dell’Informazione e della comunicazione del nostro paese preannuncia il ritorno del bel tempo.” Anche se “L’Italia condivide con gli altri maggiori paesi dell’Unione Europea una congiuntura sfavorevole per il settore dell’IT, non solo la nostra industria delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione esprime complessivamente una dinamica positiva ma, soprattutto, ci sono alcuni segnali di ripresa”. Le speranze di Stanca non si fermano: “La diffusione della banda larga, della tecnologie wireless e l’avvento nel nostro Paese del digitale terrestre creano le condizioni per lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali e delle imprese che in esso operano e andranno ad operare”. A questo proposito arriveranno aiuti: “Per la prima volta la Legge Finanziaria conterrà misure specifiche per il concreto sostegno dell’innovazione digitale nelle imprese”.
Il Ministro Stanca ha anche illustrato le misure a favore di una crescita dell’innovazione tecnologica. Le misure prevedono per le aziende anche la possibilità di esclusione dall’imposizione sul reddito d’impresa di un importo pari al 10% degli investimenti direttamente sostenuti in tecnologie digitali volte all’innovazione di prodotto, di processo e organizzative. Anche nel 2004 sarà disponibile l’iniziativa che consentirà ai sedicenni di godere di un bonus per l’acquisto di un Pc con connessione ad Internet. Analoghi provvedimenti saranno proposti ai docenti che potranno acquistare un Pc portatile da utilizzare nella didattica, anche attraverso appositi programmi software messi a disposizione dal MIUR. Ci saranno anche contributi per la TV digitale terrestre, per la banda larga, il lancio di una tessera sanitaria con codice a barre per monitorare la spesa farmaceutica, nuovi finanziamenti per l’E-government e per la diffusione del voto elettronico.
Tutto questo servirà davvero per generare sviluppo oppure sarà un puro trasferimento di denaro alle imprese o agli altri possibili attori ? Ai posteri l’ardua sentenza !
Le novità in SMAU se le si volevano cercare si trovavano senza problemi. La grande crescita dei portatili che oramai stanno per cannibalizzare i desktop, la crescita esponenziale del wireless, la banda larga su larga scala, l’uso sempre più diffuso di memorie rimovibili, il trionfo del DVD. Al solito i trionfatori di SMAU sono state le frotte di giovani impallinati di videogiochi e telefonia cellulare che hanno letteralmente preso d’assalto gli stand dove le solite “cosce lunghe” poco vestite aizzavano il “popolo digitale”. Insieme al popolo dei videogiochi, che ha avuto anche un nuovo interessante sfogo nel settore dedicato agli incontri di calcio fra robot, a sua volta sempre super affollato, si sono riviste le tendenze che si erano manifestate durante l’anno come una sempre crescente diffusione dell’Open Source e una forte spinta verso l’E-government.
Restano dei problemi di fondo: in Italia e in parte in Europa siamo prevalentemente consumatori di Information Technology piuttosto che innovatori per cui dovremmo abituarci a imparare a usare al meglio il frutto delle ricerche fatte da altri per farne applicazioni concrete. È un po’ il vecchio segreto degli italici: assemblare al meglio e in maniera originale quello che altri realizzano come “semilavorati”. Certo che occorre riuscire a pensare tecnologie ma in molti settori non siamo proprio all’avanguardia, forse converrebbe favorire le specializzazioni o le aree di punta.
Sempre nel programma organizzativo di SMAU quest’anno ha trovato spazio la IST (Information Society Technologies) Conference il maggiore evento annuale organizzato dall’unione europea nel settore della ricerca ICT in programma da 2 al 4 ottobre. Si passava dal mondo “caciarone” di SMAU all’atmosfera ovattata e asettica della conferenza europea.
I convegni hanno prevalentemente presentato le priorità del Sesto Programma Quadro, ma anche delle sezioni indirizzate alle nuove sfide dell’ICT europea: grid, molecular e quantum computing, nano technology, con sguardi sul problema della sicurezza e una finalmente originale apertura al mondo delle PMI. Il finlandese Erkki Liikanen commissario europeo per l’information Society ha proposto di “Creare un quadro normativo che fornisca certezze agli investitori e che stimoli l’innovazione per un uso migliore della tecnologia a beneficio di imprese e cittadini”. Certo che allo stato attuale questa ricerca è ancora decisamente lontana da un ruolo di vero motore del sistema Europa ma vive quasi di vita autonoma in una nicchia che fatica a mescolarsi o “sporcarsi le mani” con il mondo delle imprese anche se ad essere sinceri la situazione sta lentamente migliorando.
Quelli che hanno anche scelto di spingersi fino alla Fiera di Vicenza si sono trovati alla decima edizione di Satexpo una fiera nata anni fa in una classica nicchia produttiva del triveneto che con il passare degli anni si è ingrandita e differenziata in vetrina di riferimento non solo per le comunicazioni via satellite ma anche per le soluzioni wireless, per domotica e automazione domestica, tv digitale terrestre. E a Vicenza la crisi sembrava essere decisamente lontana. Molta gente, operatori molto in forma, mercato in crescita in quasi tutti i settori dalla demotica ai servizi via satellite, dai sistemi di sicurezza e telecontrollo, al wireless fino alla TV interattiva.
Il presidente SAT Expo, Paolo Dalla Chiara, era molto contento dell’andamento della fiera: “Le cose sono andate molto bene. Per una vetrina di nuove tecnologie è essenziale rendere le proposte molto comprensibili, con personale preparato, in un ambiente concentrato.
Per fare questo a Vicenza da sempre abbiamo abolito i fronzoli e quest’anno abbiamo mirato ancor meglio sia il target che i prodotti, con proposte chiare e non dispersive e un’attività convegnistica di alto profilo in contemporanea in cinque sale. È il momento delle fiere laboratorio in cui si sperimenta dal vivo i nuovi prodotti e l’innovazione in atto. Le novità tecnologiche ci hanno consentito di promuovere una svolta positiva del ciclo economico del settore, cosa che del resto si è sempre verificata in occasione di ogni progresso significativo della tecnologia”. Niente male in un periodo di recessione economica generale.