La RIAA, Recording Industry Association of America, riserva un’attenzione particolare a quello che considera come un nuovo “vivaio di pirati”: Internet2. Questa rete americana a banda larghissima, creata nel 2003, collega 200 Università americane e una quarantina di società high-tech.
25 studenti universitari di tre atenei californiani (University of Southern California, University of California-San Diego e University of California-Berkeley) sono stati denunciati dal principale gruppo di rappresentanza delle case discografiche per avere condiviso file musicali tramite la rete Internet2. Ma è soltanto un inizio, se si tiene conto delle previsioni pessimistiche della RIAA.
L’industria del disco si preparerebbe quindi a dare battaglia a diverse centinaia di studenti: 405 precisamente, distribuiti in 18 città universitarie. Avrebbe infatti rilevato infrazioni alla legislazione sui diritti d’autore in 140 Università situate in 41 stati. Un calcolo che, però, non tiene conto delle minacce che aleggiano anche da parte della Motion Picture Association of America (MPAA), che raccoglie i più grandi studios cinematografici americani, e che ha rilevato azioni di pirateria riguardanti film, su Internet2.
La tentazione di condividere file musicali su Internet2 è grande: un brano può essere scaricato in 20 secondi su questa rete velocissima (contro i due minuti su una rete a banda larga tradizionale). Cosa che risulta insopportabile agli occhi della RIAA.
“Non facciamo la promozione della condivisione illegale di file ma siamo coscienti che può esistere questo tipo di problema su Internet2, così come sulle reti pubbliche”, ha commentato Doug Van Houweling, direttore esecutivo di Internet2. Un bel problema per RIAA e MPAA.