Trovo da ridire sull’approccio certo radicale e controcorrente, certamente fuori bersaglio ed equilibrio che Free Software Foundation assume verso l’ingrata e al tempo stesso lieta problematica dei regali di Natale.
Per quanto comprensibili e del tutto in linea con gli scopi dell’associazione, le premesse alla Holiday Giving Guide 2013 – che tra l’altro attende una traduzione in italiano – appaiono così draconiane da risultare indigeste e probabilmente controproducenti. Non è così che si promuove davvero la diffusione ampia degli strumenti liberi:
Aziende come Microsoft o Apple possono usare e useranno Digital Restrictions Management (DRM) per impedire ai vostri parenti di condividere applicazioni sul portatile che gli regalate o creare un remix musicale sul loro nuovo e costoso iPad. […] Le aziende vogliono che accettiamo questo tipo di controllo intrusivo che, se ci pensiamo, è antietico (e fastidioso!).
Non manca l’esempio della sfortunata che l’anno scorso si è vista bloccare senza spiegazioni tutti i libri sul proprio Kindle. Si condivide l’impostazione di fondo verso la libertà di condivisione e di manipolazione dei dati in nostro lecito possesso, non l’eccesso di rigore che appare francamente punitivo senza ragione vera.
Un computer Windows può benissimo essere pieno di software libero e contemporaneamente più semplice di tante distro Linux (che hanno molto da imparare in tema; libero non è sinonimo di configurabile se in possesso di conoscenze tecniche superiori). La musica che si compra su un iPad – su iTunes – è libera da DRM da anni, grazie al convincimento operato da Apple sulle major e non per il lavoro (indispensabile) della Free Software Foundation. Si possono apprezzare gli sforzi (encomiabili) del Project Gutenberg anche su un Kindle.
Ciò detto, la Guida è un documento positivo e incoraggiante per sviluppare una propria vita tecnologica autonoma e consapevole, che non vede il Male nelle tecnologie più diffuse anche se proprietarie e giustamente traccia una linea oltre la quale si preferisce fare da sé. Soluzioni come Least Authority o MediaGoblin meritano risalto più di quanto ne abbiano e c’è altro, talvolta misconosciuto, sempre interessante.
È il momento giusto per leggerla.