Ma l’entusiasmo degli eventuali clienti potrebbe subire un tracollo a causa degli alti costi. Il prezzo di un cellulare dovrebbe attestarsi intorno ai 3.000 nafka (la valuta nazionale), cioè poco più di 175 euro, e questo in un paese dove il reddito annuale medio per abitante è inferiore ai 570 euro.
La rete, che sarà interamente pubblica e verrà finanziata con fondi esclusivamente eritrei, verrà realizzata da Tecore Wireless Systems e gestita dall’operatore EriTel.
Per il momento solo due paesi al mondo – la Guinea Bissau e la piccola isola di Tuvalu nel Pacifico del Sud – non dispongono di alcuna rete di telecomunicazione.
Le reti di telefonia mobile stanno conoscendo un successo crescente in Africa, dove spesso sono una soluzione alla mancanza di un’infrastruttura fissa. In Eritrea, attualmente, nonostante il miglioramento delle telecomunicazioni, non è sempre possibile chiamare un corrispondente che risiede in Etiopia, cioè giusto al di là della frontiera. Tutti i collegamenti – aerei, di telecomunicazione e postali – sono stati tagliati dopo la crisi del 1998.