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L’elettronica ammazza il sesso

02 Febbraio 2001

L’elettronica ammazza il sesso

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Uno studio realizzato per Playboy su 250 americane e 750 americani dai 18 ai 49 anni, mostrerebbe che l’elettronica uccide il sesso. L’8 % dei signori interrogati avrebbero meno sovente …

Uno studio realizzato per Playboy su 250 americane e 750 americani dai 18 ai 49 anni, mostrerebbe che l’elettronica uccide il sesso.

L’8 % dei signori interrogati avrebbero meno sovente attività sessuali, a causa del tempo trascorso sui nuovi apparecchi elettronici: telefoni cellulari, computer portatili o PDA e lettori DVD.

Ma, addirittura, le tentazioni per non entrare in camera da letto sarebbero tante, visto che ogni interpellato al sondaggio dichiara di possedere almeno sette di questi apparecchi.
Fortunatamente, lo studio realizzato dalla Youth Intelligence offre una nota di ottimismo: costretta a stare sola su un’isola deserta, una bella ragazza, rispetto a un Gameboy, avrebbe comunque i favori di un naufrago (75 % degli interpellati).

Non è chiaro il destino del rimanente 25 %: fatti loro.

Più seriamente, lo studio mostra come le nuove tecnologie sono divoratrici di tempo, a dispetto dei rapporti umani, ma anche dei passatempi tradizionali.
Questi nuovi gadget tecnologici, infatti, sarebbero fatali anche per televisione e cinema per più della metà degli intervistati, mentre un terzo uscirebbe di meno e farebbe meno sport.

Quattro persone su cinque, poi, non vanno in vacanza se non hanno un apparecchio elettronico qualsiasi.

Mi permetto di raccontare un aneddoto personale di quest’estate, che ben spiega questo fenomeno.

Seduto sull’impiantito di una piccola discoteca all’aperto in riva al mare, in Sicilia, vedo arrivare due coppie di ragazzi.
Capisco dai loro discorsi che si sono conosciuti mezz’ora prima e, su invito dei maschietti, sono venuti a ballare.

Le ragazze scendono sulla piccola pista da ballo al ritmo di canzoni sudamericane, aspettando i due “cavalieri”.
Gli ingredienti c’erano tutti: una serata con il tipico tepore estivo e una luna stupendamente piena che si rifletteva su un mare d’argento.

Giro l’occhio e vedo i due ragazzi intenti, a capo chino, su un modello di cellulare. Uno dei due spiegava all’altro le meraviglie dell’apparecchio.

Ci ha messo un’ora (cronometrata). Alla fine, stanche e sfiduciate, le due belle ragazze se ne sono andate guardandoli con commiserazione, mentre i due erano ancora illuminati dalla luce del display.

Le conclusioni traetele voi.

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