Tra i tanti casi verificatisi, negli Stati Uniti e in Europa, è sicuramente nota a tutti la vicenda che ha visto coinvolta, in Francia, la Danone contro gli autori del sito “jeboicottedanone.com”. Il noto gruppo alimentare francese aveva, infatti, citato in giudizio, per contraffazione del proprio marchio, il provider e gli autori del sito che, utilizzando nell’indirizzo Internet il nome Danone, diffondevano messaggi sfavorevoli all’azienda e invitavano a boicottarla.
Accogliendo l’istanza della Danone, che lamentava una lesione del diritto all’utilizzazione esclusiva del proprio marchio, il Tribunal de grande Instance di Parigi, con sentenza del 23 aprile 2001, aveva imposto al sito Internet “jeboycottedanone.com” il divieto di utilizzare il marchio “Danone” sia all’interno delle proprie pagine, sia nel proprio nome di dominio, tanto sotto forma di logo, quanto citandolo espressamente.
Nei giorni scorsi, invece, un laboratorio medico inglese, Huntingdon Life Sciences, ha ottenuto la chiusura di due siti Web curati da militanti animalisti, che denunciavano la realizzazione di test su animali, da parte del laboratorio.
Il provider che ospita il sito, EnviroLink, di Pittsburg, negli Stati Uniti, preoccupato per le conseguenze di un eventuale processo, ha deciso di chiudere i siti in questione, dopo aver ricevuto una lettera dal legale del laboratorio medico che accusavano gli autori dei siti di usare indebitamente il marchio dell’Huntingdon Life Sciences.
Tuttavia, poco dopo la chiusura dei siti, sul nuovo shacusa.net, gli animalisti hanno invitato i loro simpatizzanti alla mobilitazione e sono riusciti – senza poter più essere accusati di contraffazione del marchio – a bloccare la linea telefonica e la casella di posta elettronica dell’avvocato del laboratorio, attraverso il continuo invio di messaggi.