Nel quadro di una ricerca classica, Google Maps è capace di incrociare i dati cartografici con le informazioni locali: scrivendo la parola “bar” legata ad un luogo particolare, il motore pubblicherà direttamente sulla mappa (o sulla foto satellitare) i risultati.
Eviscerando a fondo il funzionamento del servizio, alcuni sono riusciti a inserire direttamente le loro informazioni nelle carte, utilizzando poi Google Maps per pubblicarle, e sono moltissimi i siti “copioni”, ufficialmente non autorizzati ma che sembrano tuttavia avere la tacita approvazione di Google, tra questi un servizio di HousingMaps che è certamente tra i più attivi.
Il suo autore, che lavora per lo studio d’animazione Dreamworks, ha creato un sito che recupera i dati geografici dei piccoli annunci immobiliari pubblicati su Craigslist per poi pubblicarli in tempo reale, con i dettagli dell’avviso, su una carta Google Maps.
Google Maps ha, dunque, innegabilmente una buona lunghezza di anticipo sui suoi concorrenti come Mappy, MapPoint, MapQuest o anche Yahoo! Maps/ViaMichelin. Eppure Google Maps utilizza il server cartografico Drill Down Server della start-up Telcontar, adottato anche da Yahoo! e Ask Jeeves per i loro rispettivi servizi.
“La piattaforma è la stessa, ciò che cambia è l’interfaccia grafica che queste società sviluppano per i loro utenti “, conferma Bill Schwegler, cofondatore di Telcontar. Su questo piano, evidentemente, gli ingegneri di Google hanno un vantaggio enorme sui loro concorrenti: per raggiungere il loro livello di rapidità e d’interattività, nonostante la complessità dell’interfaccia, utilizzano il motore XSLT di Internet Explorer o Firefox che converte al volo i dati XML, trasmessi dai server di Google, in un miscuglio di codici JavaScript, CSS, HTML e DHTML comprensibili dal navigatore. Una soluzione geniale e all’avanguardia, che vale a Google Maps lo scettro di re incontrastato del settore.