Secondo una nuova ricerca commissionata da Hitachi Data Systems (HDS), un’azienda su quattro valuta che, oltre il 20% del proprio traffico di posta elettronica, non sia legato alle attività lavorative. Lo studio ha comunque evidenziato notevoli differenze tra i vari paesi europei: in alcune nazioni il numero di e-mail personali risulta fino a dieci volte maggiore rispetto a quello dei colleghi in altri paesi.
L’entrata in vigore delle nuove normative dell’U.E. impone la conservazione di tutti i messaggi di posta elettronica per un tempo definito, variabile da paese a paese, le aziende si troveranno, quindi, ad affrontare il problema dell’archiviazione dei messaggi di posta, ulteriormente aggravato dal peso che le e-mail personali hanno sui sistemi dedicati all’archiviazione dati.
Lo studio HDS (che ha coinvolto un totale di 14 nazioni in Europa, Medio Oriente e Africa) rileva che i tre quarti dei responsabili dei sistemi informativi intervistati hanno concordato sul fatto che la posta elettronica consumi oltre il 5% della capacità di archiviazione complessiva delle rispettive aziende.
La ricerca evidenzia, inoltre, che i dati italiani differiscono in parte da quelli registrati in media negli altri paesi: se il 45% delle aziende italiane, in linea con la ricerca, dichiara che più del 10% del proprio spazio informatico è oggi dedicato alla gestione della posta elettronica, soltanto il 6% afferma che oltre il 20% del proprio traffico di posta elettronica riguarda messaggi privati e non di lavoro.