Otto delle imprese leader nella new economy si sono impegnate, in occasione di una campagna di difesa delle foreste lanciata da Forest Ethics, a proteggere i vecchi alberi.
Queste imprese, Microsoft, Intel, AltaVista, AT&T, 3Com, Texas Instruments, E*Trade e Ikon, inoltre, si sono impegnate a raccogliere altre imprese sensibili alla questione.
“Si tratta di imprese tra le più influenti al mondo – spiega Todd Paglia, responsabile dell’operazione – perché sono quelle che, in questo momento, trainano l’economia americana”.
Manca Yahoo!, che ha declinato l’impegno.
L’organizzazione ecologista lancia un grido dall’allarme dopo che il 95 % delle foreste ancestrali americane e l’80 % delle foreste nel mondo sono già state distrutte.
Tradizionalmente, Forest Ethics e affiliati indicano nei fabbricanti di mobili i responsabili della deforestazione più evidente.
Quale miglior modo, dunque, per dimostrare che le nuove tecnologie sono senza effetti nefasti sull’ambiente.
Diversi rapporti però, hanno dimostrato che l’uso di carta e di cartone per imballaggi utilizzati in questo settore, un peso sulla perdita di alberi, ce l’ha.
Eloquenti, le cifre fornite da Intel: più di 3 mila tonnellate di carta vengono utilizzate ogni anno dai suoi 75 mila impiegati: più di 8.500 fogli di carta a persona.
L’azienda, perciò, si impegna, se non a ridurre il consumo di carta, almeno a eliminare i fornitori che usano materie prime che arrivano dalle foreste centenarie e a utilizzare più materiale di riciclo.
A cominciare da Staples, numero uno americano nelle forniture per ufficio, che è stata costretta a modificare i suoi comportamenti, a seguito di una campagna dell’associazione.
Riguardo agli imballaggi, un portavoce di Microsoft, si giustifica portando ad esempio il cartone come materiale più ecologico della plastica o del metallo (e anche meno caro).