Il “can can” che sta provocando l’annunciato arrivo in massa dei “guerrieri” dell’antiglobalizzazione, qualche effetto lo sta sortendo.
Forse per lavarsi la coscienza o per effettiva volontà filantropica, sta di fatto che la Germania, così riporta l’AFP citando fonti governative, ha intenzione di offrire il suo aiuto ad almeno 5 paesi africani e asiatici, per sviluppare servizi Internet e infrastrutture di comunicazione.
I nomi dei paesi che beneficeranno di questo aiuto sono top secret ma, come in ogni buon programma di marketing, verranno svelati durante il summit dei G8 previsto a Genova dal 20 al 22 luglio.
Un annuncio, questo, che effettivamente segue la risoluzione presa dai G8 durante l’ultimo summit a Okinawa, di combattere il “digital divide” nel campo delle telecomunicazioni e di Internet in particolare, che divide i paesi ricchi da quelli poveri.
Nel 2000, come riporta la France Presse, il 28 % della popolazione dei paesi industriali ha avuto accesso a Internet, contro l’1,6 % dei paesi in via di sviluppo.
Nei paesi ricchi che hanno il 15 % del totale della popolazione mondiale, ad esempio, vive il 70 % dei possessori di telefoni portatili.