Si tratta di quelle fastidiose finestre che si aprono, senza che l’utente l’abbia richiesto, quando accede ad alcuni siti o quando li abbandona. Ciò impedisce all’utente di scegliere e gestire il percorso di navigazione e, ciò che è più grave, intrappola tra contenuti poco adeguati anche i più giovani e i bambini. La visita involontaria a siti poco raccomandabili, inoltre, può creare problemi anche a quei dipendenti che utilizzano Internet e a cui non è consentito visitare siti pornografici, di azzardo, ecc.
Le trappole si realizzano non solo attraverso l’attivazione non richiesta di finestre, ma anche con il cosiddetto missplelling, cioè la registrazione di domini con nomi simili a altri famosi. Cambiando semplicemente una lettera del nome di un dominio molto noto si sfruttano infatti le sviste ortografiche di chi voleva raggiungere quel sito e si ritrova su quello “truccato”. Anche questi siti sono sotto accusa e la FTC intende farli chiudere.
La FTC sta puntando il dito anche contro il cosiddetto mousetrapping, cioè il sistema per fare in modo che quando l’utente clicca il pulsante back o di chiusura della finestra ciò fa sì che, al contrario, si aprano nuove finestre, ovviamente pubblicitarie.