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La Danimarca nuova patria per Napster?

07 Maggio 2001

La Danimarca nuova patria per Napster?

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Secondo voci alimentate da organi di informazione danesi, il paese di Amleto sarebbe disposto a dare asilo al celebre sistemone di scambi di file musicali, Napster. La Danimarca, infatti, starebbe …

Secondo voci alimentate da organi di informazione danesi, il paese di Amleto sarebbe disposto a dare asilo al celebre sistemone di scambi di file musicali, Napster.

La Danimarca, infatti, starebbe per legalizzare, dopo l’eutanasia e il matrimonio tra coppie dello stesso sesso, anche il famoso software e tutti i sistemi simili. Insomma, la Danimarca vuole diventare la patria delle libertà.

Questo vuol dire, in termini pratici, che il paese è pronto ad ospitare i server necessari al peer-to-peer, grazie a una modifica della legge.

Molti in Danimarca, sentendo aria di affare hanno aperto cyber-cafè dove poter scambiare file MP3. Sono bastati gli articoli di due magazine per scatenare la febbre da Napster.
Articoli che prefiguravano una scelta del governo danese a legiferare espressamente sugli scambi tra privati e non commerciali di file musicali, in cambio di una tassazione sui CD vergini che servirebbe a risarcire gli artisti e le aziende discografiche.

In realtà, però, come spesso accade la verità è diversa dalle voci di corridoio, anzi di Rete.
In realtà la portata della legge sarebbe più limitata. In pratica, permetterebbe ai cittadini danesi in modo esplicito di fare copie digitali di testi, brani musicali, fotografie e quant’altro sia possibile, ma solo per uso personale.

Ma, e c’è sempre un ma, non potrebbero condividere queste copie con altri. Dunque, la Danimarca paradiso degli utenti Napster: ma da questo a parlare di nuova patria per il sistema, ce ne corre.

Lo scenario possibile, vista la “caccia allo scambiatore” messa in piedi dalle varie organizzazioni di tutela dei diritti d’autore americane, sarà come quello che attira i consumatori di sostanze: frotte di ragazzini che andranno in Danimarca a scaricare musica sui CD. Salvo poi nasconderli nelle fodere dei giubbotti per non farsi beccare alla frontiera, magari da cani lupo addestrati a sentire l’odore dei supporti di memoria.

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