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La Cina, Internet e la pena di morte

24 Gennaio 2001

La Cina, Internet e la pena di morte

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L’agenzia “Nuova Cina” ha reso note le recenti misure adottate dalle autorità cinesi sulle nuove tecnologie, Internet in particolare. Chi usa la rete per scopi di spionaggio verrà giustiziato. La …

L’agenzia “Nuova Cina” ha reso note le recenti misure adottate dalle autorità cinesi sulle nuove tecnologie, Internet in particolare. Chi usa la rete per scopi di spionaggio verrà giustiziato.

La pena di morte, dunque, viene associata all’uso di Internet, proprio nel momento in cui l’Unione Europea stigmatizza “il frequente ricorso alla pena di morte” in Cina.

In un regime come quello cinese è però importante capire cosa significa, per le autorità di quel paese, il termine “spionaggio su Internet”.
Viene in aiuto, ancora, l’agenzia di stampa ufficiale “Nuova Cina”: per spionaggio, si intende il furto, l’acquisto o la divulgazione “di segreti di stato”.

Pene succedanee alla morte, il carcere (da dieci anni, all’ergastolo) e la confisca di tutti i beni.
Queste misure, seguono una linea ben precisa intrapresa dalle autorità cinesi.

Infatti, nel dicembre scorso, il parlamento cinese aveva adottato un regolamento destinato a combattere l’uso di Internet a fini “criminali”, cercando di colpire, innanzi tutto, la dissidenza politica sulla Rete.

Ci aveva pensato, poi, il comitato permanente dell’Assemblea nazionale popolare a stabilire la lista delle attività ritenute “criminali”: come le infiltrazioni in importanti siti di stato (della difesa o tecnologici) o la diffusione di virus.

Combinazione vuole che queste nuove misure siano state prese in concomitanza con la crescita esponenziale dell’uso di Internet in Cina.
Le ultime stime parlano di 22,5 milioni di cinesi che navigano sulla Rete, dei quali l’80 % usa la connessione per “inviare messaggi di posta, leggere le notizie o per attività ricreative”.

Ma queste prese di posizione governative così rigide, fanno parte anche di un piano di iniziative di sicurezza, destinate a rassicurare la popolazione e a intimidire i criminali.
Secondo Amnesty International, ogni anno, le esecuzioni in Cina sono superiori a quelle eseguite in tutto il mondo.

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